New European Bauhaus: scienza e arte insieme, per tracciare il nuovo corso dell’Ue
L’Unione europea disegna strade nuove, per abitare in armonia il Pianeta che ci ospita.
Lo fa coinvolgendo designer, scienziati, esperti digitali, architetti, nel progetto New European Bauhaus, annunciato dalla presidente von der Leyen.
Nel discorso sullo stato dell’Unione 2020, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen aveva annunciato il progetto New European Bauhaus, e il 19 gennaio scorso l’avvio della fase di progettazione.
Si tratta di un programma creativo e multidisciplinare, nato allo scopo di creare una connessione tra il Green Deal europeo e gli spazi abitativi.
In un momento in cui abbiamo avuto la dimostrazione che ogni cosa è collegata, e che solo stando uniti si può immaginare un futuro, l’idea è stata quella di mettere insieme cittadini, imprese e istituzioni per rendere gli spazi abitativi di domani più convenienti, accessibili e sostenibili.
In sostanza il progetto è il frutto di una visione: migliorare la qualità della vita in Europa, partendo dai luoghi che attraversiamo, fornendo un sostegno finanziario alle idee innovative che rientrano nel Multi-Annual Financial Framework.
Coinvolgendo designer, architetti, artisti, esperti digitali, scienziati, ingegneri e studenti, come la stessa von der Leyen ha dichiarato, e creando un collegamento tra scienza e tecnologia da una parte, e tra il mondo dell’arte e della cultura dall’altra, agisce sull’Europa a livello ambientale, economico e culturale.
«Affrontare il cambiamento climatico e prendersi cura del nostro ambiente ci impone di ripensare al modo in cui viviamo» le parole della von der Leyen alla presentazione del progetto.
Possiamo, quindi, affermare che il New European Bauhaus è un’iniziativa che ha la pretesa di riprogettare l’Europa in una veste green, facendo suoi i principi della Bauhaus di Gropius.
La stessa presidente della Commissione, nel presentare il New European Bauhaus, ha ricordato la scuola di arte e design fondata nel 1919 a Weimar la quale, con il “movimento sociale e non solo creativo cui diede ispirazione, ha saputo intercettare il dibattito sul rapporto tra tecnologia e cultura, un dibattito tuttora aperto”.
Nella pratica, il programma è suddiviso in tre fasi.
La prima progettuale, ossia un periodo durante il quale si attingono idee dall’esperienza di designer e altri professionisti coinvolti.
La seconda di consegna di cinque progetti in diversi Stati membri. “Saranno tutti incentrati sulla sostenibilità ambientale, ma combinata con l’arte, la cultura e le peculiarità locali per quanto riguarda materiali da costruzione naturali, efficienza energetica e innovazione digitale”.
La terza di diffusione delle idee. In questo modo, si intende dare vita a un think tank, un luogo in cui stimolare le menti per riflettere e individuare soluzioni concrete che muovano in una direzione ambientalista, tecnologica e sostenibile.
Il New European Bauhaus si inserisce nel piano Next Generation EU, varato dall’Unione europea per rispondere alle criticità emerse durante la pandemia, avendo come scopo quello di rispondere ai bisogni delle persone in un’ottica di inclusività e miglioramento delle condizioni di vita.
L’iniziativa, pertanto, sceglie di incentrare il proprio operato sull’edilizia, un settore che attualmente è causa del 40% di emissioni di CO2 in tutta Europa. Partendo dalle soluzioni abitative, dalla rigenerazione urbana, dalla valorizzazione del centro come delle periferie, “investendo in energia pulita, puntando alla ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, implementando di oltre un milione di unità i punti di ricarica elettrica per i veicoli elettrici e ibridi”, si desidera cambiare il modo con cui i cittadini europei si relazionano con la natura, nel tentativo di riaffermare la dignità di ciascun essere umano.
Vedi anche: L’accesso all’acqua potabile è un diritto fondamentale. I passi avanti dell’Unione europea