Al via alla 71° edizione del festival di Sanremo: il riassunto della prima serata
Un’edizione così difficile non si vedeva dal lontano Sanremo 2004 quando Simona Ventura dovette organizzare in un tempo brevissimo la kermesse musicale e al contempo fare i conti con il boicottataggio delle case discografiche.
A dirla tutta la 71° edizione del festival ha superato ogni più buia aspettativa in termini di difficoltà organizzative, siglando un primato che rimarrà imbattuto per ancora tante edizioni.
O almeno si spera…
Un festival a lungo in forse, accompagnato da polemiche, dubbi, difficoltà, ostacoli apparentemente insormontabili, defezioni, minacce; il festival, almeno sulla carta, più sdrucciolevole che mai. Un festival che, però, Amadeus, ma soprattutto la folta schiera di accompagnatori da lui scelti, sembrano portare brillantemente a casa.
Un Sanremo senza spettatori, applausi registrati e file e file di sedili vuoti, spettatori muti di questa insolita edizione. Ma, considerando la “frizzante” platea che solitamente assiste sonnecchiante al festival, onestamente la differenza non si è fatta poi così tanto sentire.
Al timone per la seconda volta un Amadeus in abiti immancabilmente glitterati e al suo fianco l’amico fraterno Rosario Fiorello, in un look da mafioso italo-americano. Ad aprire la serata è proprio lui che, coperto da 21 kg di mantello fiorato, canta una rivisitata Grazie dei fiori.
Ottima la scelta di dare giusto risalto alle nuove proposte, inserite in scaletta ad inizio serata prima dell’esibizione dei big. Ad avere la meglio sulle quattro nuove proposte della prima serata è Folcast.
È un Sanremo anagraficamente giovane quello proposto da Amadeus: giovani le proposte musicali così come giovane ci si aspetta sia il pubblico.
Questi gli artisti in gara nella prima serata: Arisa, Colapesce e Dimartino, Aiello, Francesca Michielin e Fedez, Max Gazzè, Noemi (in sostituzione di Irama, assente perché un membro del suo staff è risultato positivo al tampone antigenico), Madame, Maneskin, Ghemon, Coma_Cose, Annalisa, Francesco Renga, Fasma.
Diodato, ospite della prima serata, canta la sua Fai rumore e ci ricorda che dalla sua vittoria alla 70° edizione del festival non sono passati 12 mesi lunari bensì circa 17 anni.
Tra le note di Potevi fare di più, interpretata da Arisa, mi piace pensare che Gigi d’Alessio, autore del brano, abbia voluto lanciare un messaggio carico di sensi di colpa addosso all’ex compagna, Anna Tatangelo.
Dopo circa un’ora dall’inizio della serata giunge la co-conduttrice della prima serata, l’attrice Matilda De Angelis: spigliata, giovane, bella, sempre giusta, promossa a pieni voti!
Fedez e Francesca Michielin, dopo la gaffe dell’anticipazione su Instagram dell’inedito e l’inevitabile fiume di polemiche, ci presentano un brano non poi tanto diverso dai soliti pezzi di Fedez & company.
Immancabile, come in quasi ogni edizione del festival, è quell’ospite che ti fa sorgere imponente, urgente, forte l’interrogativo ma perché?
L’anno scorso ha svolto egregiamente questo ruolo Georgina Rodriguez, sul palco dell’Ariston in qualità di compagna di Cristiano Ronaldo, mentre ad assumersi il peso di questo ruolo quest’anno è , invece, Zlatan Ibrahimovic, protagonista di innumerevoli cambi d’abito e di siparietti che definire infelici è una gentilezza nei confronti di chi li ha pensati.
Un applauso scrociante, carico di stima e di sincero amore, va a Loredana Bertè e ai suoi capelli blu, a quel graffio che ha al posto della voce e alle sue canzoni, capolavori che resistono al tempo, alle generazioni e alle mode.
Quanto ad Achille Lauro, ennesimo ospite della serata, risulta, purtroppo, troppo scontato e prevedibile con il suo trasformismo continuo, ostentato e osannato. Vestito di strass e piume ci regala il suo nuovo singolo che ha vagamente a che fare con un trattato filosofico sull’essere: forse dopo il tredicesimo ascolto sarà possibile interpretarne il senso.
Un posto d’onore quest’anno ha l’autotune, ufficialmente sdoganato sul palco dell’Ariston: Fedez, Madame e Fasma ne abusano smodatamente.
Alle 01.27 arriva finalmente la classifica provvisoria: ultimi Aiello e Ghemon, il podio va a Fasma (3°), Noemi (2°), Annalisa (1°).
Tra una gag, un siparietto, un cambio d’abito e una rara canzone si arriva al termine di questa prima serata del festival di Sanremo e l’unico bilancio che mi sento di fare, dopo aver assistito alle 13 performance, è che ogni artista in fondo, ma neanche tanto in fondo, assomiglia a se stesso.
Ogni cantante ha seguito una scia chiara, quella delle mille canzoni che hanno preceduto l’ultima.
Nessuna sorpresa, nessuna idea geniale, solo la confortante prevedibilità di testi e melodie.
L’augurio, allora, che ci facciamo è che in un Sanremo pieno di persone ma povero di novità possa uscir fuori qualche “figlio di Loredana“.
Valentina Siano
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