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Elizabeth, May, Lizzy… Chi è davvero Lana Del Rey?

Chi è davvero Lana Del Rey? 

Nel corso dell’ultimo decennio, l’artista newyorkese si è distinta per poche qualità fondamentali: il lirismo à l’américaine, l’immaginario vintage e, soprattutto, la mutevolezza

Se non si tratta nello specifico di una fluidità musicale, è senz’altro una capacità di adattare l’intera public persona all’intento poetico, all’arte, al messaggio.  

E dunque, dietro questa versatilità, dietro numerosi pseudonimi e altrettanti alter ego… chi è davvero Lana Del Rey? 

La carriera di Lana Del Rey, nata Elizabeth Woolridge Grant, non inizia scoprendo un innato talento poetico o musicale. Piuttosto, muove dall’urgenza artistica e dalla necessità di comunicare: lo dimostrano i tentativi giovanili in poesia e cinema ed i numerosi video home-made creati “collezionando filmati vintage […] montati su brani di musica classica” (intervista per Myspace, 2011). 

Solo nel 2003, quando Grant ha già 18 anni e studia filosofia metafisica alla Fordham University, inizia l’impegno musicale: nei successivi due anni si esibisce con lo pseudonimo May Jailer e registra la demo Sirens, in 15 canzoni di voce e chitarra estremamente semplici e ripetitive. 

Nelle melodie si riconoscono le influenze del grunge (A Star for NickTry Tonight) e del pop-rock dei primi 2000 (Junkie Pride). 

Ma May Jailer ha già il languore delle starlets americane (di Julie London, di Sarah Vaughan) che poi diventerà distintivo di Lana Del Rey. Compaiono i primi motivi “vintage” nei testi: amori notturni e travagliati, il mito delle grandi città irrequiete, l’insoddisfazione per la placida vita del countryside

Nel 2006, la svolta: partecipa ad un concorso per cantautori emergenti… e perde. Tuttavia il talento, la personalità affascinante e malinconica non passano inosservati e Van Wilson, incaricato di reclutare artisti emergenti per l’etichetta discografica 5 Points Records, le fa ottenere un contratto da oltre 50.000 dollari. 

“Strimpellava una chitarra acustica, capelli biondi e lisci… era una ragazza carina. Un po’ cupa, ma molto intelligente. Ma stava evolvendo velocemente”, ricorda il produttore discografico David Nichtern. 

E infatti, tra il 2006 e il 2009, May Jailer scompare e cede il posto ad una serie di pseudonimi e personalità coesistenti: Sparkle Jump Rope Queen, con cui Grant si esibisce soprattutto nei locali notturni di Coney Island; Lizzy Grant, con cui pubblica nel 2008 l’EP Kill KillLana Del Ray (scritto R-A-Y), con cui pubblica nel 2010 l’album Lizzy Grant a.k.a. Lana Del Ray (chiamato così proprio a causa della confusione nel marketing per la sovrabbondanza di nomi). 

Tutti questi cambiamenti repentini nello pseudonimo riflettono quelli della personalità artistica. Sparkle Jump Rope Queen si esibisce con canzonette un po’ sensuali, emulando le bombshells anni ’50 con i capelli ossigenati, un cantato spigliato (e un po’ sgraziato) e abitini colorati. 

Lizzy Grant, d’altro canto, ha toni molto più cupi: l’EP Kill Kill, prodotto da David Kahne, dipinge in tre pezzi il mondo black & white di un’eroina triste, disamorata, rassegnata. 

Ma è Lana Del Ray che inizia a riscuotere un primo, discreto successo. L’album a.k.a. combina il carattere cupo dell’EP con un nuovo sapore cinematografico, costruendo scenografie a luci soffuse e calandovi figurine da burlesque. 

Del Ray lamenta il mondo ostile in cui vive e gli uomini che ama, tutti dediti a soldi, droghe e alcool… eppure, sembra non poter fare a meno di partecipare a quella frenesia. 

 
Tuttavia anche la “a.k.a. era”, come è chiamata dai fan, ha vita breve. 

David Nichtern ricorda che la fama ottenuta da iTunes risveglia in lei l’urgenza di una nuova personalità, nuove opportunità: Del Ray si tinge i capelli di castano, assume un manager e pretende che lo pseudonimo sia cambiato in “Lana Del Rey” su ogni piattaforma – prima di ritirare a.k.a. definitivamente. 

“È divertente che la accusino di essere un personaggio costruito, non sarebbe stato possibile con lei. È testarda, sa cosa vuole […] A mio parere, il nuovo nome era orribile” (David Nichtern, intervista per MTV

Ma la nuova Lana Del Rey firma un contratto con Interscope, procede in una direzione tutta nuova. Il personaggio malinconico e misterioso si arricchisce di sfaccettature hip-hop, beat accattivanti e cori di vocine ammiccanti. Lana Del Rey diviene una figura inafferrabile, svolazzante. Un po’ algida, esotica, cupa, ma anche fanciullesca, leggera e seducente. 

Nel corso del tempo ha assunto e rivisitato numerosi ruoli suggestivi, richiamando ora gli anni ’60, ora una spiaggia italiana, ora un libro o una poesia. 

E allora chi è Lana Del Rey, se non qualcuno che “passerebbe la notte in metro, ogni tanto, a scrivere poesie e canzoni. Qualcuno con l’aspetto esteriore di Marilyn Monroe e l’animo di Leonard Cohen”? (David Nichtern, intervista per MTV

Tutte le immagini sono di proprietà di Lana Del Rey 

Maria Ascolese 

Vedi anche: “I dare you”: l’amore di Björk

Maria Ascolese

Maria Ascolese è nata nel 1999 a Napoli. Le piace tutto e non ama niente: nonostante sia una perfezionista e una lavoratrice infaticabile, il suo sogno nel cassetto prevede solo una spiaggia assolata e tanti margarita.

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