Henologia: la filosofia dell’Uno
Il termine henologia viene coniato nel 1948 da Gilson.
Però la genesi speculativa pone le sue radici nella mente dei più grandi pensatori dell’antica Grecia.
Il dibattito sull’Uno è uno degli snodi più complessi della filosofia.
Concepito come l’archè (Pitagora), principio fondante della realtà, si identifica poi con l’Essere (Parmenide) e poi ancora con il Logos (Eraclito).
Quando invece Platone parlerà di “dualità dell’Uno” verrà immediatamente bastonato da Aristotele, il quale afferma che l’ente contiene già in sé le leggi del proprio costituirsi.
Fin qui era già tutto abbastanza confuso.
Quando l’asticella della storia si ferma sul periodo idealista le cose si complicano. Emergono l’Assoluto e la soggettività. Tutto diviene antropocentrico e immanente. Sarà Hegel a dare il colpo di grazia ribaltando i giochi, ponendo l’Uno non come origine bensì come punto finale del processo dialettico in cui il particolare si rivolve nell’universale e ritorna ad essere Assoluto, come già lo era in principio.
In sintesi: l’uno è tutto, in quanto il tutto è uno.
Concludo con uno stralcio di Uno e Tutto, poesia di Johann W. Goethe
(l’io) Deve sommuoversi , agire creando,
darsi una forma per poi trasformarsi,
solo apparenti i momenti di quiete.
L’Eterno in tutti senza sosta freme
poiché tutto deve in Nulla dissolversi
se nel suo Essere vuol permanere.
In copertina: Scuola di Atene (1509-1511) – Raffaello Sanzio
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