Il nuovo Ministero della transizione ecologica: una boccata d’aria pulita
Ambiente, economia ed energia rinnovabile, questa è la sintesi del nuovo Ministero della transizione ecologica di Draghi.
Inizia una nuova fase.
Secondo il sondaggio svolto dall’Istituto Nazionale di Ricerca Demopolis, il 65% degli Italiani ha apprezzato le dichiarazioni programmatiche del neo presidente Draghi, al termine della sua prima apparizione in Parlamento.
Tra i punti del discorso più apprezzati vi è al 65% quello sul nuovo Ministero della transizione ecologica. Seguendo la linea della Commissione Europea, per la prima volta in Italia, tra le “cose della politica” rientrano in una sola sintesi ambiente ed economia.
Tra i paesi che hanno già adottato questo modello ci sono Francia, Spagna, Svizzera e Costa Rica. Tutti e quattro i governi hanno tre parole in comune: ambiente, economia ed energia rinnovabile.
Draghi assegna questo compito a uno dei profili tecnici della nuova squadra di governo, Roberto Cingolari, garante per il Movimento 5 Stelle. Il primo incarico previsto è la gestione di una parte dei fondi del Recovery Fund, ovvero quegli aiuti dell’Unione Europea volti a rilanciare l’economia degli Stati membri a fronte delle pandemia da Covid-19, tanto dibattuto in questo periodo.
Ancora non è chiaro come vogliano gestire parte di questi fondi, ma è possibile farsi un’idea guardando al modello degli altri Stati membri.
In Francia il ministero dell’ecologia ha il compito di attuare le politiche del governo in materia di sviluppo sostenibile, ambiente e tecnologie verdi, transizione energetica, clima, prevenzione dei rischi naturali e tecnologici, sicurezza industriale, dei trasporti e delle infrastrutture. In Spagna, invece, il Ministero per la transizione ecologica e la sfida demografica si occupa di lotta al cambiamento climatico, prevenzione delle contaminazioni, protezione del patrimonio naturale, della biodiversità e della transizione energetica.
L’approccio di Draghi nei confronti dei problemi climatici, causati dalla lacuna tra ambiente ed economia che ha caratterizzato questo periodo storico, risulta essere una boccata d’aria pulita tra le aule del Parlamento.
Si evince dal primo discorso tenuto alla Camera lo scorso 17 febbraio 2021, durante il quale mette in luce tre punti fondamentali: il primo è riferito all’equilibrio tra ambiente e sviluppo sostenibile, “alla base della giustizia che (…) il Senato sta discutendo nella forma di progetti di legge costituzionale per inserire il concetto nella Costituzione.”
Il secondo punto: “A proposito dell’impatto ambientale, c’è una legge del 2015 che prevede che ci sia una valutazione ex ante ed ex post delle politiche sul capitale naturale. Il Governo conferma il suo impegno su questo punto che d’altronde è in sintonia con le linee guida (…) e in accordo con le tematiche del semestre europeo.”
Il terzo punto riguarda “il coinvolgimento delle parti sociali e di alcuni corpi intermedi”, già incontrati da Draghi durante le consultazioni.
Marika Micoli
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