Il silenzio di Forcella
Sono le 10:30 del mattino di un venerdì di febbraio.
L’aria quasi primaverile pervade le strade del capoluogo. Il sole d’inverno riscalda dolcemente gli abitanti di Partenope e coloro che hanno deciso di scendere per una passeggiata.
Però, fra le vie di uno dei quartieri più antichi di Napoli, un silenzio accompagna la giornata dei commercianti di Forcella.
È passato quasi un anno dall’inizio della pandemia e le nostre vite sono radicalmente cambiate, ma quello che stanno vivendo i proprietari della attività commerciali è qualcosa d’inimmaginabile.
Sono sempre solito passeggiare per le strade della mia città e questa volta ho deciso di transitare nel “sangue di Napoli”, per comprendere quello che stanno vivendo i miei concittadini.
Molti di loro passano le giornate in attesa di quel piccolo guadagno per tirare avanti, per provare ad arrivare alla fine della settimana e non al mese che, molte volte, sembra quasi un miraggio irraggiungibile. Alcuni hanno tenuto le saracinesche abbassate dal 15 novembre, quando scattò la zona rossa, perché molte volte gli incassi non coprivano nemmeno la giornata.
È triste pensare a tutto questo, è triste pensare che i grandi progetti che avevano in mente l’associazione dei commercianti di Forcella siano andati in fumo. Uno degli affiliati mi ha raccontato che si stavano preparando per la notte bianca, per allestire palchi per ospitare delle celebrità, organizzare una raccolta fondi per il quartiere e, purtroppo, questo non accadrà per il momento.
I cittadini avevano una grande voglia di riscatto negli ultimi mesi ha iniziato a frantumarsi.
Foto e didascalia di Roberto Filippini
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