Immortalar del passato
Al giorno d’oggi è alquanto banale immortalare un momento.
Grazie agli smartphone possiamo visualizzare lo scatto all’istante, condividerlo con migliaia di persone grazie ai social e ritoccarlo a dismisura.
Una tavoletta di pochi millimetri può veramente fare tutto ciò e la cosa più sbalorditiva è che possono farlo tutti.
E pensare che nel secolo scorso tutto questo era impensabile!
Anche un solo scatto richiedeva una grande concentrazione.
Le foto erano realmente impresse, non come oggi su una memoria, ma su una pellicola. Lo scatto era palpabile, così come l’entusiasmo durante i giorni d’attesa per la stampa, e ,inoltre, richiedeva grande preparazione, sia da parte del fotografo, sia da parte di chi stampava.
Vi erano gli album, grandi (o piccoli) libri contenenti decine, anzi centinaia di foto: compleanni, battesimi, vacanze… erano tutti raccolti lì dentro.
Erano gli anni in cui si aveva il timore di toccare una foto, poiché poteva rovinarsi col tempo.
Erano gli anni in cui si scattava poco, poiché ogni scatto aveva un costo.
Erano gli anni della nascita di una quotidianità…
Foto e didascalia di Leonardo Avallone
Recupera anche: Elliott Erwitt, il fotografo libero su commissione