No Men For A Day? Ecco cosa farebbero le donne
Cosa succederebbe in un mondo senza uomini, fosse solo per un giorno?
Cosa farebbero le donne di diverso dal solito? E perché queste differenze?
Poco tempo fa la piattaforma Girls Against Oppression ha lanciato un sondaggio intitolato “No Men For A Day?”, chiedendo alle utenti di dichiarare tutto ciò che farebbero se per 24 ore la Terra non fosse popolata da uomini.
La questione ha ottenuto un discreto riscontro, al punto tale da essere ripresa in vari paesi, incluso il nostro, dove a parlarne è stata anche l’attivista e influencer Carlotta Vagnoli.
Le risposte venute a galla sono il risultato e l’emblema di ciò che ancora oggi significhi per una donna vivere in quella che risulta essere una società perpetuamente patriarcale. La maggior parte di esse esprime un desiderio piuttosto semplice: fare una passeggiata da sole. Per alcune un mondo senza uomini significherebbe avere la libertà di andare in giro di notte non accompagnate. Per altre, andare in giro da sole e basta, anche di giorno, senza la paura di subire azioni indesiderate.
Delle donne hanno focalizzato le proprie bramosie sulla possibilità di praticare sport all’aperto liberamente, azzerando il rischio di essere disturbate in qualche modo. Altre ancora sognano un campeggio privo di pensieri negativi.
Come ci si aspetterebbe, non è messa da parte la questione dell’abbigliamento. Molte utenti si sono concentrate sulle scelte differenti che farebbero, in un verso o nell’altro. Non subire lo sguardo maschile porterebbe loro ad esporsi in una maniera differente, più provocante o più casual, senza dover passare attraverso la forte lente altrui tutto il tempo. Anche andare a ballare per il semplice gusto di farlo, prive dell’oggettivizzazione tipica di alcuni appartenenti al genere maschile, è stata una risposta molto valutata.
Per non parlare del lavoro, poiché posizioni di rilievo aperte e volume degli stipendi sarebbero del tutto differenti dalla situazione attuale.
Ma la menzione più triste per quanto sincera, è quella di poter vivere un’intera giornata libere dalla paura di essere violentate.
Le varie risposte rappresentano lo specchio di una società la cui cultura appare girare ancora fortemente attorno ad una figura maschile preponderante. Quest’ultima spinge tante appartenenti al genere femminile a non essere mai totalmente rilassate, a stare sempre sull’attenti. Questo accade per la consapevolezza del fatto che qualcosa potrebbe succedere da un momento all’altro. La paura e la diffidenza appaiono non soltanto la condizione naturale della donna, ma le vere difese nei confronti degli sconosciuti apprese nel corso della vita.
Come sostenuto da Vagnoli, “sì, ma non tutti”, è ininfluente. “Perché alle donne insegnano ad aver paura di tutti”.
C’è tanta strada da fare, ma cambiare questa cultura si può e si deve.
Giovanna Iengo
Vedi anche: Care donne, abbiate cura di essere meteore