“Circumvesuviana: guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti”
Poggiomarino, Sorrento, Napoli, Baiano e Sarno.
Se sei campano, probabilmente hai sentito questi capolinea rimbombare da un altoparlante.
O forse quel giorno, mese o anno l’altoparlante era rotto…
Ma cominciamo questa storia dall’inizio:
Se sei campano, piangi due volte, quando vai a Napoli e quando devi prendere la Circumvesuviana per tornare “al paese”.
Ebbene sì, cari lettori, possiamo vantarci di possedere la linea ferroviaria peggiore d’Italia che non parte mai da Che Guevara e non arriva in orario fino a Medre Teresa (link per capire meglio la citazione).
Il delirio del pendolare medio che da Sorrento si sveglia alle 5.00 per prendere la vesuviana alle sei meno due minuti e arrivare a Napoli in ritardo per il lavoro o per le lezioni universitarie è, certamente, un dramma che spinge molti lavoratori ad utilizzare l’automobile non favorendo di certo le condizioni ambientali ed economiche. Purtroppo, pare che la Circumvesuviana non voglia saperne di migliorare e il suo primato nei disservizi logora la salute mentale e fisica di chi è costretto a prenderla.
Esiste, però, in questa situazione che vi assicuro, non sto rendendo più drammatica del normale, qualcosa che ha esorcizzato, seppur in minima parte, l’odiato trenino delle provincia.
«Mi chiamo Giovanni Masturzo, ho trentasette anni e vengo da Castellammare.
Ciò che riesce a descrivere meglio il mio universo d’appartenenza è tutto ciò che risulta collegato alle mie passioni. Per quanto il mio lavoro principale rientri un settore ben diverso (sono una sorta di Umpa Lumpa all’interno di una Fabbrica di Cioccolato), gli hobby che hanno forgiato la mia personalità sono cinema, lettura e scrittura. Difatti, da ormai cinque anni, lavoro anche come sceneggiatore – attività che ha perfettamente condensato i tre hobby – curando cortometraggi, spot pubblicitari e contenuti web.
La pagina Facebook che ho creato è un effetto collaterale di tali passioni, tutte estremamente tangibili scorrendo la home»
La pagina a cui il nostro intervistato fa riferimento è la famossissima Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti, pagina che vi consigliamo di visitare se volete ridere di gusto.
E così, il treno più odiato d’Italia diventa fonte di risate e gag, portando, addirittura, alla lotta che ormai è stata abbondantemente vinta da tempo: quella per “la linea peggiore d’Italia”.
Con quale intento hai creato la pagina e secondo te perché funziona così bene?
« La pagina Facebook nasce nel 2015 come una sorta di esperimento social(e); l’intento iniziale era quello di creare un luogo virtuale dove racchiudere tutti gli elementi cult legati alla Circum, dai personaggi alle location, passando per gli aneddoti più divertenti. Pian piano la pagina si è trasformata in un vero e proprio rifugio per i pendolari, che hanno trovato nell’anima ironica il miglior palliativo per alleggerire il malessere scaturito dai disagi quotidiani.
Oggi “Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti” potrebbe essere etichettata come un’enorme comunità di recupero dove quel malessere è stato rimpiazzato da un forte senso d’appartenenza: prendere la Vesuviana non rappresenta più un motivo di vergogna ma uno status sociale del quale vantarsi. Ed è proprio quest’ultima una delle due ragioni per cui la pagina funziona così bene. L’altra è diretta conseguenza del numero di follower; ogni giorno giungono foto, segnalazioni, notizie, racconti che vanno a nutrire corposamente la pagina creando un sistema che si autoalimenta, perfettamente autosufficiente.
Può sembrare sciocco, ma il lavoro di esorcizzazione del disservizio che la community di “Circumvesuviana. Guida alle soppressioni”, rende il viaggio meno disastroso, unendo anche coloro che si trovano ad affrontalo »
Mi racconti qualche aneddoto inerente alla pagina che ti ha fatto particolarmente sorridere?
« Gli aneddoti più divertenti sono direttamente collegati al nome della pagina. Tantissimi utenti, ignorando che la pagina ufficiale della Circumvesuviana sia quella gestita dall’EAV (chiamandosi appunto EAV – Ente Autonomo Volturno), giungono sulla mia home convinti di trovarsi su una pagina seria, senza soffermarsi sul sottotitolo “Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti”. Nel migliore dei casi si soffermano a chiedere informazioni generiche sugli orari o sugli scioperi, nel peggiore si lamentano dei disservizi certi di avere a che fare con il social media manager della Circumvesuviana. L’aneddoto più divertente rientra nella seconda categoria; qualche mese fa un utente mi contatta sulla pagina dicendo: “Oggi il treno ha fatto un’ora di ritardo. Siete una chiavoca” (scritto esattamente così) »
Lo consideri un lavoro? Social Media Manager e content creator oppure semplicemente svago?
« Se inizialmente consideravo il tutto uno svago, da un paio di anni a questa parte curare la pagina è divenuto un vero e proprio lavoro, dal momento in cui – essendo l’unico admin – dedico a essa almeno un paio di ore al giorno, tra creazione di meme, racconti e gestione della posta. Dall’uscita del saggio umoristico Vesuviana State of Mind (cliccare per acquistare) sono divenuto anche Social Media Manager di me stesso, essendo impegnato nella promozione del libro. Eppure, allo stesso tempo, non potrei mai definire un lavoro qualcosa che non mi pesa minimamente, che mi fa divertire ogni singolo giorno; ho sempre pensato che lo scopo principale della mia vita sia quello di trasformare l’ironia in una filosofia di vita da mettere al servizio del prossimo, una scorciatoia dove cercare la via di fuga dai problemi quotidiani. Sapere che 75mila persone passano sulla pagina per cercare un po’ di svago è estremamente gratificante e mi suggerisce di essere sulla strada giusta ».
Benedetta De Nicola
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