Conosci Breaking Italy?
Breaking Italy è un format nato nel 2011 su Youtube e condotto da Alessandro Masala, noto anche come Shy ovvero “Shooter hates you”, classe 1984 e proveniente da Cagliari.
Il suo canale, uno dei primi di Youtube Italia, conta ormai più di 670.000 iscritti.
I suoi video, ognuno della durata di venti minuti circa, approfondiscono temi di attualità, cronaca e politica sia italiana che internazionale.
Ma non è sempre stato così: Shy ha creato un format di informazione quando ancora Youtube proponeva solo contenuti di intrattenimento. All’inizio poteva contare solo sulle proprie forze, era lui a scegliere i temi, scrivere i video e a svolgere il montaggio dei suoi video. Da questo si comprende come la sua attività non sia dovuta all’aspirazione di diventare ricco o famoso, ma da una volontà di ricerca e conoscenza per se stesso e per gli altri.
La successiva espansione ha necessitato la formazione di uno staff, così che Shy non solo ha fatto di un hobby un lavoro, ma ha creato una fonte di guadagno anche per altri. Nonostante questo, lo youtuber sembra aver mantenuto la propria indipendenza, che eleva a paradigma del proprio lavoro insieme a quello di prestare molta attenzione alle collaborazioni e sponsorizzazioni che intraprende.
Il successo del format ha reso possibile la creazione di una vera community che ha appoggiato, condiviso e in tempi recenti anche finanziato il progetto, facilitandone l’espansione. Ha infatti creato un Patreon formato dai fan che lo sostengono poiché Youtube non approva tutti i suoi contenuti che a volte ritiene “controversi”. I fan appartenenti alla community hanno in cambio contenuti e video esclusivi.
La passione e la dedizione per il tipo di attività che ha costruito traspare al pubblico che lo ascolta ed è stata la causa principale del suo successo e della crescita di audience. Ogni fine settimana organizza una live in cui parla col pubblico degli argomenti trattati, leggi i commenti degli utenti e approfondisce alcuni temi precedentemente affrontati.
Il suo lavoro si articola in due fasi, la prima di documentazione, in cui fa una cernita di articoli su un argomento di interesse, la seconda invece è quella della produzione del video in cui sintetizza e spiega a parole sue quello che ha letto.
Il contenuto dei suoi video non è esente dall’espressione del proprio punto di vista, infatti Shy offre sempre una chiave di lettura sui fatti che tratta a cui l’ascoltatore può decidere di aderire o meno.
Anche se l’ascoltatore non è d’accordo con il punto di vista espresso esso non risulta invasivo all’interno del video, conferendo al fruitore la possibilità di apprezzare il format unicamente come canale di informazione.
Quello di Shy è un giudizio critico sui fatti, sempre molto lucido e mai banale. Egli sente molto la responsabilità di quello che dice, soprattutto perché è consapevole di poter influenzare il suo pubblico e proprio in virtù di questo peso è portato ad informarsi accuratamente.
Il suo modo di fare informazione è molto libero, e per questo molto scomodo e non conciliante.
Shy non è un giornalista, anche se il suo lavoro vi si avvicina molto; purtroppo il giornalismo italiano non comprende ancora figure come la sua, e quindi il mondo del giornalismo da una parte lo attrae ma dall’altra lo esclude.
Il lavoro che svolge ha a che fare anche con la didattica, in quanto fornisce ai suoi lettori degli strumenti e un metodo per orientarsi da soli nel mondo molto vasto dell’informazione. A questo sono sicuramente finalizzati i molti link che Masala allega sotto ogni suoi video, attraverso i quali offre al proprio pubblico la possibilità di approfondire personalmente i temi affrontati.
Shy ci dà un grande insegnamento sotto questo punto di vista, ovvero l’importanza delle fonti e della precedente documentazione, che deve essere un processo sotteso a qualsiasi giudizio critico.
Le sue fonti sono costituite per lo più da giornali esteri ma anche Reddit costituisce per lo youtuber un bacino di informazione significativo.
Il pubblico di Shy è costituito dalle giovani generazioni, in particolare da universitari e giovani adulti fino ai quaranta anni.
La sua attività è così innovativa perché riesce ad avvicinare le persone all’informazione dove spesso la politica allontana poiché si esprime con termini complessi e coinvolge meccanismi economici specifici che disincentivano l’interesse del cittadino non specializzato.
Il linguaggio colloquiale che tende a considerare lo spettatore un amico è uno dei punti forti del canale.
Parallelamente a Breaking Italy, Shy porta avanti molti progetti: recentemente ha inaugurato un podcast in cui intervista personaggi molto diversi, ha creato una propria linea di abbigliamento indipendente chiamata Heya che si caratterizza per motivi che si ispirano alla mitologia sarda.
Alcune delle tematiche a cui Shy è più sensibile e ha dedicato più video sono i diritti umani, la privacy, il fine vita e la depressione, di cui ha parlato in prima persona in questo video di alcuni anni fa, raccontando la propria esperienza senza reticenze ma anzi illustrandoci in modo lucido come sia riuscito ad analizzare la propria patologia e ad imparare a conviverci, impedendole di diventare un limite alla sua vita personale e al suo lavoro.
L’informazione ha bisogno di aggiornarsi ancora e di avvicinarsi alle nuove generazioni per far sì che esse siano sempre inclini a conoscere e a comprendere la realtà che li circonda; per fortuna c’è Shy!
Chiara Celeste Nardoianni
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