Edgar, gli Aristogatti e il revisionismo storico del villain
Ai gatti?! I gatti ereditano per primi e io vengo dopo i gatti. Io, dopo?! Non è giusto! Capirai, ogni gatto vivrà circa dodici anni non posso aspettare: ogni gatto ha nove vite!.
Edgar, Gli Aristogatti
The Aristocats, ventunesimo lungometraggio Disney, uscì nelle sale l’11 dicembre 1970.
A soli quattro anni dalla scomparsa di Walt, la casa d’animazione statunitense aprì il nuovo decennio con un road movie che segnò l’inizio dell’Epoca di Bronzo disneyana.
È a la storia del rapimento di una famiglia di felini – Bizet, Matisse, Minou e mamma Duchessa – e del loro viaggio tra le campagne parigine per poter tornare a casa.
Ma c’è davvero qualcuno nel 2021 che non conosce questo film d’animazione?
Il film, che presenta stilemi già sfruttati dai precedenti grandi classici, punta in maniera decisa alla caratterizzazione variegata di ogni suo singolo personaggio. Ed in questo universo di personalità eccentriche e divertenti, spicca il maggiordomo Edgar nel ruolo di villain.
Il mio obiettivo oggi è quello di analizzare approfonditamente il suo personaggio per restituire ai posteri una verità che ci è stata nascosta da bambini.
Edgar è un uomo fedele, che ha vissuto una vita sacrificata al servizio di una nobile vedova parigina senza figli, che si vede sottrarre un’eredità che lo avrebbe ripagato per anni di sopportazioni da quattro felini. Sì perché Madame Adelaide, pur riconoscendo il ruolo fondamentale ricoperto da Edgar, decide di donare il suo cospicuo patrimonio in eredità ai gatti.
Adesso, alla soglia dei trentadue anni d’età, la trama di Aristogatti ha perso l’edulcorazione tipica degli anni della spensieratezza restituendomi un quadro molto più chiaro della storia.
Siamo tutti un po’ Edgar: la vera villain è la ricca aristocratica.
Disegno e didascalia di Simone Passaro
Appassionato di animazione? Allora non perderti Disney e disclaimer: quando l’happily ever after incontra il politically correct.