George Birch il becchino distratto
Grottesco, tragico, assurdo, macabro e ironia si contrappongono e si conciliano nel racconto fantastico Nella cripta, di Howard Philips Lovecraft, maestro dell’orrifico.
Il racconto narra di un evento inesplicabile che segna la vita di George Birch, il becchino di Peach Valley.
Però, quello che il destino ha in serbo per Birch è molto più che il frutto di uno sfortunato e tragico evento voluto dal caso ma una punizione che sembra sottostare alla rigida legge del taglione.
Forse il rimorso per un’ etica professionale, a volte venuta a mancare, ha contribuito a dipingere l’evento come soprannaturale e fuori dal comune.
Stupida superstizione o sconosciute forze dell’ignoto?
L’unica certezza è la figura di Birch: stereotipo perfetto del becchino “rude”, come spiega Lovecraft, “ma non cattivo in fondo”.
(…)era uno zotico, sia nel carattere che nel fisico, un distratto, uno scriteriato ed un alcolizzato, come l’incidente che avrebbe potuto ampiamente prevenire dimostra, e senza quel minimo di buon senso che basta a non superare il normale decoro.
Il suo animo, protetto da uno scudo di apatia, sembra non accusare il dolore per la morte. Ma il destino che lo attende riuscirà a recidere il metaforico scudo.
E qualcos’altro.
Ma cosa ha fatto Birck per meritarsi un destino tanto brutale?
Enza Galiano
Paura di essere rinchiuso in un bara? Allora forse soffri di tafofobia!