Letteratura erotica: il piacere di leggere
Negli ultimi anni la letteratura erotica è tornata in auge dopo il fenomeno letterario e cinematografico di “Cinquanta sfumature”.
Non che avesse smesso di esistere, solo che se prima era quasi un tabù o una vergogna acquistare un libro i cui contenuti erano a luci rosse, oggi si fa a gara a chi abbia letto più scene di sesso.
Che siano di qualità o meno, poco importa così come se le cose descritte siano effettivamente possibili o se vadano contro qualsiasi legge della fisica e dell’anatomia.
Una buona fetta della popolazione dei lettori ha approcciato almeno una volta a questo genere, e sarei bugiarda se negassi di averlo fatto io in primis, e così la letteratura rosa con venature di rosso e il genere definito young adult hanno trovato terreno fertile e hanno iniziato ad insediarsi nelle librerie delle nostre case.
Ma, c’è da dirlo, se il fenomeno ha conosciuto un “grande boom” negli ultimi anni, la letteratura erotica affonda le sue radici in tempi molto più lontani.
Certamente, il modo di fare letteratura era diverso ma né gli antichi né i moderni si sono risparmiati quando c’erano da scrivere sconcezze.
Prendiamo ad esempio il grande cantore latino dell’amore: Catullo.
Innalzato a uno dei più romantici poeti romani, Catullo in numerosi canti va ben oltre la platonica unione delle anime per cantare corpi, membri e sesso.
Celebri sono i carmi 16, 80 e 37 ma non possiamo certo dimenticare il famoso passero di Lesbia. Che tutto era, tranne che un passerotto.
E potrebbe sorprendere alcuni sapere che anche durante il Medioevo, considerato quel periodo buio della storia in cui le uniche luci erano quelle dei roghi, la composizione erotica è stata la centro della produzione di diversi autori.
Il nome più celebre? Cecco Angiolieri e la sua famosissima Si fossi foco che, tra tutte, è forse la meno edulcorata.
Ma Cecco Angiolieri non è di certo l’unico, insieme a lui ci sono i famosi trobadori e autori di un certo rango. Un nome? Giovanni Boccaccio e il suo Decamerone che lascia sbigottiti.
Ma non è l’unico.
Facendo un salto avanti nel tempo, la lista di autori che crearono scalpore si allunga: il Marchese de Sade con le sue 120 giornate di Sodoma, Lawrence e L’amante di Lady Chatterley, de Laclos e le sue Relazioni pericolose.
Insomma, Nel XVIII secolo la letteratura erotica viaggiava veloce regalandoci classici intramontabili dal gusto fine ed aulico.
E forse è questa una delle grandi, abissali differenze tra quella che è stata e quella che è la letteratura erotica.
Grandi autori hanno avuto l’abilità di trasportarci in atmosfere eccitanti, proibite senza dover però far uso di scene esplicite e termini volgari.
Non c’è bisogno di descrivere nei minimi dettagli e con termini tutt’altro che tecnici un amplesso tra due persone. Siamo ben capaci di immaginarlo da soli.
E, soprattutto, dall’erotico al grottesco è un attimo.
Discorso che non vale per alcuni autori del Novecento che hanno messo scritto alcune tra le pagine più belle della letteratura: Roth col suo L’animale morente racconta, in un libro breve ma così intenso da non riuscirsene a staccare, forse uno dei cliché più antichi e apprezzati di sempre: la tresca alunna professore.
Ma Roth lo fa così bene, con così grande maestria senza mai inciampare che davvero quello si può considerare un caposaldo della letteratura.
E poi? Poi c’è Lolita, la Lolita di Nabokov che ha stregato tutti.
Nabokov crea scalpore, scandalo, orrore! Una ragazzina così piccola, a stento entrata nella pubertà con un uomo così maturo!
Eppure tutti abbiamo amato Lolita e continuiamo a leggerlo rapiti.
In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, i libri ci sono stati di grande conforto e di compagnia.
Nonostante fossero vietati i viaggi e gli spostamenti, viaggiare con la fantasia ci è ancora permesso e perché no, fantasticare sul sesso è cosa buona e giusta!
I suoi benefici sono così tanti che non starò qui ad elencarli ma posso elencare alcuni romanzi che vi faranno viaggiare lontano!
Se il BDSM è il vostro pallino, non potete perdervi l’Histoire d’O di Pauline Réage, mentre se invece avete un animo più romantico, c’è Seta di Baricco.
Zero voglia di romanticismo? Allora il Marchese De Sade farà al caso vostro.
Maria Rosaria Corsino
Illustrazione di Sonia Giampaolo
Vedi anche: Louise Glück, Premio Nobel per la letteratura 2020