L’ex voto tra devozione popolare e cultura underground
A volte delle semplici immagini ci incuriosiscono fin dal primo sguardo.
È stato così, per me, quando ho visto per la prima volta l’immagine del cuore votivo.
Quando vivevo a Napoli mi capitava di imbattermi in immagini, gioielli, rappresentazioni di questo cuore adornato con una cornice barocca e sovrastato da una fiamma, tanto che mi sono chiesta quale potesse essere il significato celato dietro tale simbolo.
Il cuore votivo, prima di divenire un’ispirazione per tatuaggi old school o per gioielli in stile radical chic, nasce come simbolo ex voto.
Il termine “ex voto” è di origine latina e significa “a seguito di un voto”, o meglio, è l’abbreviazione di “ex voto suscepto” cioè “per promessa fatta a Dio”. Parliamo dunque di un oggetto donato a Dio, alla Madonna o a un Santo dalla persona che ha ricevuto una grazia.
Gli ex-voto potremmo dire che siano nati insieme all’uomo: fin dai culti politeistici l’uomo ha sentito la necessità di ricercare la benevolenza degli dei attraverso doni e sacrifici. È con l’avvento del cristianesimo, però, che l’ex voto assume una valenza sempre più forte e sempre più presente nelle diverse culture popolari.
L’ex voto cristiano si differenzia molto da quello pagano poiché perde qualsiasi elemento magico per lasciare posto soltanto alla gratitudine e all’impegno nei confronti di chi ha concesso la grazia ottenuta.
Il simbolo del cuore, in particolare, è legato all’organo propulsore della vita ed è portavoce di emozioni fortissime come l’amore, la fedeltà, la gratitudine, mentre la fiamma (posta in corrispondenza della sommità del cuore) rappresenta il fuoco inestinguibile dell’amore divino.
Oggi, grazie ad artigiani e tatuatori, il simbolo ex voto ha assunto un secondo significato che potremmo definire “status emotivo”. Un gioiello o un tatuaggio che lo rappresentano possono diventare dei porta fortuna o ricordi di un particolare momento della propria vita. Possono indicare guarigione, superamento di un dolore, gratitudine alla vita.
Sacro e profano si fondono per diventare un tutt’uno: iconografia sacra da un lato e significato laico dall’altro.
Nel mondo dell’oreficeria abbiamo assistito ad un progetto rivoluzionario: la rappresentazione in chiave moderna dei cuori ex voto. Un esempio sono i gioielli e accessori di Alessandra Davì, orefice palermitana che si è fatta portavoce di questa rielaborazione. L’artista spoglia gli ex voto del loro significato religioso, attingendo dalla tradizione popolare che da sempre accompagna la realizzazione di questi oggetti, ma proponendola in chiave underground.
Alessandra Davì utilizza molto spesso rose e teschi per decorare i cuori ex voto, decorazioni in realtà per nulla estranee alla sfera devozionale, difatti ci ricordano molto gli ex voto dedicati a Santa Rosalia o la particolarità e preziosità degli ex voto messicani.
Catia Bufano
Vedi anche: D’amore e di disillusioni – tra la vita e La nausea di Jean-Paul Sartre