A noi due, saggio breve!
Per molti studenti il saggio breve è il tallone d’Achille, il tipo di testo più difficile da scrivere, nonché portatore di voti bassi e, per anni, il protagonista nelle notti insonni dei maturandi.
Cos’è il saggio breve?
Il saggio breve è una composizione scritta relativamente breve. Chi scrive deve tener conto delle fonti che vengono fornite, con l’obiettivo di portare avanti una tesi ben precisa. Il lavoro consiste essenzialmente nel sintetizzare le informazioni contenute all’interno dei documenti consultati e nell’approfondire le personali riflessioni: la propria opinione emerge attraverso delle argomentazioni, motivazioni e riflessioni, che siano logiche e coerenti.
Tipologie di svolgimento
I saggi brevi possono essere di varia natura:
1.Saggio breve artistico-letterario
2.Saggio breve storico-politico
3.Saggio breve socioeconomico
4.Saggio breve tecnico-scientifico
Nello specifico il saggio breve può essere argomentativo, critico ed esplicativo.
Parliamo di saggio argomentativo quando il testo ha come fine la presentazione e la discussione di un determinato argomento, con l’intento di convincere il lettore circa le opinioni espresse. Per quanto riguarda il saggio breve critico, esso ha lo scopo di criticare e confutare una tesi sulla base di una documentazione. In ultimo, il saggio breve esplicativo deve essenzialmente illustrare un dato argomento in maniera del tutto oggettiva.
Come si scrive?
In primis è necessario effettuare un’analisi precisa dei documenti che si hanno a disposizione prima di iniziare a scrivere. È fondamentale partire da una lettura attenta del materiale a disposizione, durante la quale è importante estrapolare, e magari appuntare su un foglio, i punti salienti. Subito dopo bisogna considerare una tesi da poter sostenere, attraverso i mezzi conoscitivi che lo scrivente possiede. Inoltre, è utile ricercare delle vere e proprie parole chiave e delle frasi emblematiche all’interno delle fonti consultate, per poi confrontarle e rielaborarle a mente. A questo punto si procede con una specie di schema: è bene suddividere il testo in vari paragrafi, seguendo tale struttura tesi-antitesi-sintesi.
Fra l’altro a seconda del destinatario si dovrà decidere se adottare un registro linguistico formale – informativo oppure informale e colloquiale.
Impostato ciò, la fase successiva è l’introduzione del saggio breve. Questo passaggio è molto importante, in quanto la sua finalità è quella di catturare l’attenzione del fruitore, di colui che legge. Non bisogna rivelare subito la propria tesi, ma presentare qualcosa che susciti curiosità, ad esempio, una citazione che introduca l’argomento. Persino il titolo del saggio gioca un ruolo primario: deve ammaliare, incuriosire, introdurre e sintetizzare l’argomento; allo stesso tempo, però, deve essere chiaro e conciso. Esempi: “Robotica e futuro tra istruzione, ricerca e mondo del lavoro”; “Il sesso più forte? Un confronto tra i ruoli delle donne de Le Metamorfosi e Lo Straniero”. In genere è preferibile non usare troppe parole. Se si vuole riassumere il tema in quattro parole, anziché in 6, è meglio il titolo da quattro (N.B: non sacrificare un titolo interessante, solo perché si ha versione breve, ma che risulta più noiosa).
Durante l’argomentazione è importante non utilizzare espressioni che includano frasi del tipo “io penso”;
sarebbe opportuno, invece, creare collegamenti con opere e testi conosciuti. Utile è anche l’uso degli esempi per chiarire al meglio alcuni concetti. L’ultimo passaggio essenziale riguarda la rilettura e la correzione di eventuali errori ortografici e grammaticali: la fase della revisione può rivelarsi illuminante se ci dovessero essere idee da cambiare o da inserire, sempre in maniera sintetica. Per quanto riguarda la lunghezza, l’ideale è scrivere quattro colonne di un foglio protocollo.
Un consiglio: prima di iniziare siate motivati, prendetela come una sfida e ripetete:
“A noi due, saggio breve!”.
Marianna Allocca
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