La libertà che illumina
Inaugurata il 28 ottobre 1886, realizzata dallo scultore francese Frédéric Auguste Bartoldi, in collaborazione con Gustave Eiffel, che ne curò gli interni, la Statua della Libertà è uno dei monumenti più noti al mondo e il simbolo di un Paese che ha fatto dell’indipendenza e della libertà d’espressione il suo biglietto da visita.
Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa – grida essa [la statua] con le silenti labbra – Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.
È questa la frase incisa sul suo piedistallo di granito rosa, tratta da un famoso sonetto della poetessa statunitense Emma Lazarus, composto dopo una visita particolarmente significativa al quartiere d’isolamento degli immigrati di New York. Un inno alla libertà il suo, a una vita dignitosa e ricolma di speranza per l’avvenire; una preghiera silenziosa che ancora oggi rispecchia i cuori di chi giunge nella Grande Mela in cerca di fortuna.
Non stupisce che questo simbolo di speranza statunitense sia, in realtà, di fattura europea, così come lo è la maggior parte della popolazione nordamericana. Un’immigrata francese accoglie al porto altri immigrati, facendoli sentire a casa. Un promemoria delle pene sofferte da americani e francesi durante la Guerra d’Indipendenza che portò, tra le altre cose, alla nascita degli Stati Uniti d’America e al conseguente affrancamento dalla Corona Britannica.
Il monumento raffigura una donna, alta 93 metri, con indosso una toga, che tiene nella mano destra una fiaccola, simbolo dell’eterna fiamma della libertà, e nella sinistra una tavola, su cui si legge la data del giorno dell’Indipendenza americana, 4 luglio 1776. Ai suoi piedi catene spezzate e sulla sua testa una corona con sette punte, richiamo ai sette mari e ai sette continenti.
La Libertà che illumina il mondo è il nome originale dell’opera, conosciuto a pochi ma d’impatto: un titolo che agli estranei può apparire presuntuoso poiché sono gli americani a porre sempre se stessi al centro del globo. Ma che vediate negli Stati Uniti l’epicentro del mondo occidentale o solo un Paese problematico che sa vendersi bene, è innegabile che la Statua della Libertà domini la baia di Manhattan dalla sua Liberty Island con grande fascino e potenza rappresentativa, faro di speranza eternamente necessario.
Claudia Moschetti
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