Metrofobia che orrore la poesia!
Sin dalla notte dei tempi, gli uomini hanno avvertito un’esigenza spontanea e interiore a verseggiare per esternare sentimenti e pensieri e per raccontare storie.
Questa lunga tradizione culturale e artistica ha attraversato epoche e civiltà diverse, sviluppandosi e modificandosi.
Tutti, almeno in una fase della vita, abbiamo avuto a che fare con lo studio e l’esercizio dell’arte poetica. D’altronde le stesse canzoni non sono altro che poesie musicate.
Siamo quindi abituati a convivere con naturalezza con la poesia, che ci piaccia o no.
Ebbene, c’è qualcuno che non la pensa allo stesso modo e che non leggerebbe una poesia neanche sotto tortura!
Siamo di fronte ad una vera e propria fobia, una delle più strane e curiose di cui, molto probabilmente, non immaginavate minimamente che esistesse: si tratta della metrofobia, letteralmente paura dei versi.
Questa fobia si manifesta come terrore anomalo e ingiustificato per l’accostamento di parole e suoni secondo particolari leggi metriche. Si può avere terrore per la poesia in genere oppure per quella che tratta specifici temi. La paura di solito potrebbe essere legata a traumi subiti durante il periodo scolastico o a una sensazione di estraneità rispetto a tale forma d’arte.
Se avete dedicato una poesia alla persona che vi piace e questa ha reagito con sudorazione, palpitazioni e respiro affannato, forse il problema non siete voi!
Continua il tuo viaggio nel mondo delle paure più strane con la cherofobia ovvero la paura della felicità.