Non voltiamoci dall’altra parte, ma facciamo la differenza. Stop alle gabbie!
Circa 300 milioni di animali vivono la propria vita in una gabbia, in un recinto o in una stalla senza potersi distendere, sbattere le ali e svolgere i propri bisogni primari liberamente.
Mettiamo fine a tutto questo!
Il 21 maggio 2021 è stato emanato un comunicato stampa a favore degli animali per vietare l’uso delle gabbie d’allevamento che mettono a dura prova la forma fisica e mentale degli stessi condannati ad una vita “stretta”.
Basti pensare che le gabbie delle galline allevate in batteria hanno la grandezza di un foglio A4 quindi un limite assurdo per la vita di un animale. Una piccola differenza la possiamo fare noi, soprattutto quando andiamo a fare la spesa stando attenti all’etichetta e alle informazioni che troviamo sulla confezione delle uova scegliendo quelle da allevamenti biologici o all’aperto anche se costano qualcosa in più.
Adottando l’iniziativa “End the Cage Age” per tutti i cittadini europei si spera di eliminare il sistema delle gabbie per il 2027 data abbastanza lontana.
Quest’ iniziativa ha avuto un feedback di altre 1,4 milioni di firme in tutta l’Europa! Si basa sul arricchimento e miglioramento del tenore di vita non solo delle galline ma anche di animali come maiali, conigli , pecore, mucche ed altri ancora.
Velocizzare al più presto questa proposta, già appoggiata da milioni di persone, permetterebbe una qualità di vita migliore per gli animali ma anche migliori prodotti per noi consumatori. Ecco alcuni dati forniti dal CIWF (Compassion in World Farming):
Polli allevati all’aperto e biologici :possono avere fino al 50 % di grassi in meno rispetto a polli provenienti da allevamenti intensivi.
Maiali allevati in spazi adeguati: possono avere fino al 29% di omega-3 in più rispetto alla carne di suini cresciuti in allevamenti intensivi
Uova da allevamento all’aperto: possono avere fino al 170% di omega-3 in più rispetto a quelle provenienti da allevamenti intensivi
Latte proveniente da animali allevati in ambiente rispettoso del loro benessere: può avere dal 60% al 436% di beta-carotene in più rispetto al latte di vacche cresciute in allevamenti intensivi.
“Benessere animale, prodotto migliore”. Potrebbe essere uno slogan di una verità legata anche ad una morale utilitaristica. Spieghiamoci meglio; non è vero che un animale non possa provare sofferenza o tristezza; questo è scientificamente dimostrato! Tuttavia è anche vero che gli esseri umani sono onnivori e quindi si cibano di carne e derivati dal mondo animale. E’ inevitabile perciò allevare bestiame per fini alimentari. L’incremento però di allevamenti intensivi che danno luogo ad una produzione elevata e soprattutto a basto costo non giustifica la crudeltà e la mancanza di rispetto per esseri viventi. A prescindere dall’impatto che tutto ciò provoca sulla morale di ognuno, sarebbe perciò auspicabile una legislazione ad hoc finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita degli animali da allevamento.
Olga Kikou, Direttrice di Compassion in World Farming EU e cittadina del comitato promotore dell’Iniziativa “End the Cage Age” ha affermato : “Questa risoluzione è un’ulteriore conferma che, come i cittadini di tutta l’UE, anche i legislatori europei vogliono la fine della pratica crudele che reclude in gabbia centinaia di milioni di animali ogni anno. Mi congratulo con la Commissione Agricoltura per aver riconosciuto ed accettato il bisogno di questo importante cambiamento. Alla luce di questa risoluzione e dell’impegno dei commissari durante l’audizione del 15 aprile, ora aspettiamo che la Commissione UE proponga la legislazione necessaria il prima possibile”.
Il mondo finalmente sta cambiando e si sta evolvendo nel rispetto verso la natura e gli animali. Alcuni paesi come Austria, Cecoslovacchia, Germania hanno già detto addio alle gabbie per le galline ed in parte hanno vietato le gabbie per i conigli da macello. In Svezia sono diventate illegali le casse per l’inseminazione delle scrofe.
Non voltiamoci dall’altra parte! Collaboriamo ad una nuova visione del mondo e consideriamo che , pur essendo parte necessaria della catena alimentare, gli animali da allevamento sono esseri viventi come noi e vanno rispettati!
Ada di Domenico
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