Quella notte a Vermicino
Una tragedia conosciuta da tutti, quella che quarant’anni fa sconvolse l’Italia intera.
Volevamo vedere un fatto di vita e abbiamo visto un fatto di morte. Ci siamo arresi, abbiamo continuato fino all’ultimo. Ci domanderemo a lungo prossimamente a cosa è servito tutto questo, che cosa abbiamo voluto dimenticare, che cosa ci dovremmo ricordare, che cosa dovremo amare, che cosa dobbiamo odiare. È stata la registrazione di una sconfitta, purtroppo: 60 ore di lotta invano per Alfredo Rampi.
Edizione straordinaria del TG2, 13 giugno 1981
Quella notte del 10 giugno 1981 a Vermicino, Alfredo Rampi, cade in un pozzo artesiano.
È l’inizio di un evento drammatico che coinvolse un bambino di sei anni e la sua famiglia. È l’evento che segnò la nascita della tv del dolore: la fallace organizzazione dei soccorsi, i disperati tentativi dei volontari, le flebili grida del bambino. La disperazione esposta in pubblica piazza, in una delle pagine più buie della televisione italiana.
Il giornalista Santalmessi, nell’edizione straordinaria del TG2 di quella sera, si chiese a cosa fosse servito tutto quello. Ancora oggi si cerca la risposta a quella domanda.
Disegno e didascalia di Simone Passaro
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