Scialo vs influencer. Tu il tubo di dentifricio lo tagli?
Sono i piccoli gesti quotidiani a fare la differenza.
Se non tagli il tubo prima di buttarlo non capisci un tubo di risparmio. Meno sprechi più guadagni.
Tu pensi che il dentifricio sia finito? Facciamo una magia.
Nella grande confusione dei tempi che viviamo è sempre più difficile scegliere le parole e questa difficoltà non è scialba: nei modi e negli effetti. Nasconde conflitti, posiziona disuguaglianze, chiama tattiche. La strada che andremo a percorrere vuole mettere in luce – tra l’online e l’offline – strutture di senso dalla complessità delle esperienze, delle competenze e delle prospettive di lavoratori, quali influencer, ferrati e appassionati. Influencer. Influencer ovunque. Ma chi sono e a cosa servono?
Ho cercato la definizione ufficiale di influencer per approfondirne il caso, ormai di dominio pubblico ma, a mio avviso, poco compreso nella sua onestà.
La Trecciani recita: “Personaggio popolare in Rete, che ha la capacità di influenzare i comportamenti e le scelte di un determinato gruppo di utenti e, in particolare, di potenziali consumatori, e viene usato nell’ambito delle strategie di comunicazione e di marketing”.
Una definizione precisa che specifica pure “in Rete” delimitando così un’area d’interesse. Volendo semplificare potremmo anche dire che gli influencer sono persone che mettono a frutto i loro social network per guadagnare – soldi o prodotti – e servono solo ai brand, che a loro volta li usano per le loro strategie di marketing.
Sai cos’è la disabitudine?
Sostenibilità, ecologia e consapevolezza sono tutti termini che sono entrati a far parte del nostro lessico quotidiano e di conseguenza anche dei social network.
Il percorso costruito vuole qui far emergere e trasformare queste “voci d’enciclopedia” e l’unico modo è spiegarsi meglio. Che tutto sia già stato detto è una bagattella veterana, rimessa in circolazione da chi pare non sia in grado di dire qualcosa di nuovo. Un invito esplicito e complice.
La maggior parte delle persone buttano il prodotto non utilizzato completamente. Prima di buttarlo, prova a tagliare il tubetto con le forbici 1 – 2 centimetri sotto l’apertura e estrai il contenuto rimanente con lo spazzolino. Fino al 14% di prodotto inutilizzato! Ed è un vero peccato oltre che uno spreco. Poi, per evitare che la pasta si asciughi, basta unire le due parti l’una nell’altra. Semplice.
La disabitudine, in tal senso, è l’augurio più grosso che ci si possa fare.
Francesca Scotto di Carlo
Vedi anche: Magnum X Dante