Tre, due, uno… donne in pista!
“Donne e motori, gioie e dolori”, “donna al volante pericolo costante”.
Beh, li abbiamo sentiti tutti almeno una volta nella vita.
Ma ci siamo mai chiesti da dove derivano questi “simpatici” proverbi e soprattutto perché sono stati ideati?
Qualcuno incolpa (come al solito) il ciclo mestruale per distrazione o irritabilità, altri credono che una donna non possa proprio guidare perché incapace di parcheggiare o eseguire manovre, anche se la maggior parte di incidenti sono causati da uomini.
È opinione comune pensare che auto e moto, benché parole femminili, appartengano all’universo maschile. Diciamo che il dizionario legato a questi due lemmi non ci aiuta, pensiamo per esempio a “pilota”, “meccanico”, “autista”.
Insomma, tutte parole maschili.
In sostanza, non ci capita spesso di vedere figure femminili alle gare di auto o moto, eppure ci sono ma, soprattutto, ci sono state.
Maria Teresa de Filippis è stata una pilota italiana e la prima a qualificarsi al Gran Premio di Formula 1.
Nel 1958 esordì al GP di Monaco, senza però qualificarsi e partecipò al GP del Belgio.
Altra grande donna fu Maria Grazia Lombardi, detta Lella. Disputò 12 Gran Premi in F1. Le sue origini sono molto umili, infatti nacque in un piccolo centro piemontese e debuttò sui kart per poi passare alla Formula di Monza, alla F3 e nel 1970 vinse il titolo di campione italiano della F850.
Nel 1975 prese parte al mondiale e fu la prima donna ad aver preso punti in Formula 1.
Queste fantastiche figure femminili non sono solo italiane, infatti ricordiamo anche Divina Galica, automobilista britannica che riuscì ad arrivare alla F2 e F1.
Ecco, abbiamo visto alcune delle donne che si sono fatte strada in pista senza arrendersi, sebbene gli anni fossero difficili.
Tantissime altre si sono distinte anche in moto.
Beryl Swan è stata la prima motociclista alla gara sull’isola di Man. Questo evento fu importantissimo perché portò alla revoca dell’introduzione di un peso minimo per le gare, ovviamente non rispettabile per Beryl e per molte altre donne.
Riuscì a salire in sella e a farsi valere sul circuito.
Gina Boivard si distinse per essere la prima donna ad aver partecipato ad un motomondiale e l’unica in classe 500.
Dal nostro meraviglioso paese ricordiamo Daniela Tognoli che, nel 1990, vinse il campionato Honda femminile. Nel 1992 partecipò al Trofeo Italia, superando molti dei suoi colleghi maschi.
Fu un evento sensazionale che sancì la prima vittoria nazionale di una donna.
Di nuova generazione è Ana Carrasco Gabarròn, classe 1997, pilota spagnola.
Nel 2013 debuttò in Qatar e arrivò seconda e,successivamente, si classificò nel Moto GP di Malesia.
Vinse il campionato mondiale supersport 300 nel 2018.
Insomma, tutte queste donne hanno lasciato un segno negli sport che fino a pochi anni fa erano destinati a soli maschi.
Con tenacia, sicurezza ed audacia, hanno dimostrato che non c’è differenza tra uomini e donne in pista, sfatando quegli impronunciabile proverbi e abbattendo quelle ridicole idee sull’universo femminile.
Da tutto il mondo unite in un solo motto: Girls Power!
Martina Maiorano
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