Lello Arena torna in scena con Le Metamorfosi di Nanni: quando la fiaba incontra la realtà
Dalla penna di Barbara Napolitano nasce Le Metamorfosi di Nanni, una fiaba musicale portata in scena in occasione del Campania Teatro Festival da Lello Arena, Giovanni Block e tanti altri.
In una cornice dal sapore gitano la razionalità incontrerà il sogno, la fiaba la realtà.
Abbiamo incontrato uno degli assoluti protagonisti dell’opera, l’immenso Lello Arena che ci ha parlato della sua visione sul futuro del teatro napoletano.
Protagonisti dell’opera sono Nanni il mercante di favole (Giovanni Block) ed Ernesto il rappresentante di commercio (Lello Arena), entrambi ospiti di un alberghetto di periferia abitato da strani personaggi interpretati da Massimo Andrei, Giorgia Trasselli, Adriano Falivene e Annarita Ferraro.
La fiaba musicale è condotta dalle musiche dello stesso Giovanni Block che sotto la Polosud Records ha inciso l’omonimo album/colonna sonora Le metamorfosi di Nanni.
Le metamorfosi di Nanni è un progetto che nasce tempo fa, precisamente nell’ottobre 2020. Dopo l’uscita dell’omonimo libro di Barbara Napolitano, edito da Guida Editori, la prima messa in scena dell’opera sarebbe dovuta andare in scena proprio in quel periodo, al Teatro Bellini di Napoli.
La situazione in cui si sono trovati la conosciamo tutti, la pandemia ha costretto alla chiusura di tutte le strutture con la conseguente posticipazione della prima.
Dopo innumerevoli comunicazioni social, prove portate avanti tramite Whatsapp, Skype e vari strumenti in smart working, tutti i pezzi dello spettacolo si sono congiunti: le musiche sono entrate nei personaggi e i dialoghi si sono fusi in un tutt’uno con le melodie.
È così che il primo luglio 2021, nel Chiostro del Duomo di Salerno, abbiamo avuto la prima messa in scena de Le Metamorfosi di Nanni; una degna chiusura di una storia piena di imprevisti e tanto amore per il teatro.
Noi de La Testata – Testa l’Informazione abbiamo avuto l’occasione di incontrare uno dei protagonisti dell’opera:
Grande interprete del teatro napoletano e nazionale, figura imponente nel panorama artistico da oltre quarant’anni, Lello Arena ci ha detto come la pensa sul futuro della scena teatrale partenopea.
Qual è il futuro della scena napoletana? Pensa che il teatro possa rinascere?
«Al di là del disagio di questo periodo e il futuro sforzo che dovremo fare per recuperare tutto il piano dei talenti – i “germogli” che c’erano su Napoli – vedo segnali positivi con l’accademia che dirigo al Teatro Cilea (N.d.r. Accademia delle arti performative) che, contrariamente a quanto si pensi, ha visto una grande affluenza di iscrizioni e i corsi si sono rapidamente riempiti, e questo fa ben sperare che siano tanti attori e nuovi giovani che voglio portare avanti la scena.»
Qual è l’eredità del teatro classico napoletano e dei suoi veterani?
«Per quanto riguardo il teatro classico, i vecchi protagonisti e noi capocomici, abbiamo la responsabilità di portare avanti la tradizione e un tessuto di una città come Napoli che non è come le altre. Noi abbiamo tanti talenti fragili ma che hanno solo bisogno di una guida.
C’è stato uno scalino abbastanza importante che ci ha fatto sbandare, ma Napoli ha il teatro per vocazione e saprà sicuramente ritornare ai suoi fasti.»
Antonio Alaia
Foto di Giovanni Allocca
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