Mary, Anne e Enrico VIII: un threesome da perderci la testa
Quando parliamo di Enrico VIII, uno dei personaggi più interessanti e controversi del rinascimento inglese, ci vengono in mente tre cose: amanti, scisma e divorzio.
Sappiamo bene infatti che la necessità, se non quasi l’ossessione, di assicurare continuità al suo regno attraverso un erede maschio, lo portò negli anni ad avere svariate amanti che vennero prontamente lasciate o alla peggio decapitate quando si dimostrarono impossibilitate a donargli quello che tanto desiderava.
Tra queste ci fu anche la nota Anna Bolena che, come sappiamo, fu la principale causa di tutta una serie di importanti sconvolgimenti politici e religiosi che alla fine portano allo scisma anglicano.
Quello che per la maggiore si ricorda è che Enrico VIII Tudor, dopo essere salito al trono giovanissimo in quanto erede legittimo di Enrico VII d’Inghilterra, per continuare l’alleanza tra l’Inghilterra e la Spagna sposò, senza pensarci due volte, Caterina d’Aragona, figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona. Un’alleanza, questa, che in realtà era già stata consolidata anni prima quando Caterina fu promessa sposa al fratello di Enrico, Arturo, il quale purtroppo morì dopo solo sei mesi dalle nozze.
Non essendo stato consumato il matrimonio con il principe Arturo, Caterina ed Enrico poterono sposarsi il 24 giugno del 1509. Un matrimonio che, a causa delle sfortunate gravidanze della sovrana, non fu affatto felice al punto tale che quando il re conobbe Anna Bolena, chiese il divorzio della regina. Si aprì una netta rottura con la Chiesa Cattolica con la quale in passato era stato particolarmente legato tanto da essere nominato dal papa defensor fidei, ovvero “difensore della chiesa”.
Ma se fin qui è storia nota, quanti di voi sanno che Enrico VIII in realtà ebbe entrambe le sorelle Bolena come sue amanti? E quanti di voi sanno dell’antagonismo che questo amore creò tra di loro?
Ve lo raccontiamo noi.
A dispetto della sorella, le informazioni relative alla vita di Maria Bolena sono piuttosto lacunose.
Quel che sappiamo è che, probabilmente maggiore rispetto ad Anna, alla tenera età di 15 anni passò un periodo in Francia come damigella presso la corte di Maria Tudor, la terza moglie di Luigi XII di Francia.
Fu proprio durante il soggiorno parigino che ebbe modo di pregustare quali fossero i vantaggi – e gli svantaggi ovviamente – di essere l’amante di un uomo potente. Difatti, in quegli anni, intraprese una relazione adulterina con il re Francesco I di Valois, un amore che se da un lato le portò dei benefici, dall’altro compromise gravemente la sua reputazione.
Nelle poche occasioni in cui viene ricordata, Maria viene etichettata come una sgualdrina, una poco di buono, “una cavalla inglese che molti avevano cavalcato”. Inutile dire che si tratta per lo più di calunnie infondate; in fondo molte donne ebbero ben più amanti di lei.
Ancora giovanissima, e con questa reputazione, arrivò alla corte di Enrico VIII del quale divenne di lì a poco l’amante per anni.
Maria infatti, che fu accolta presso la corte inglese come damigella della regina Caterina insieme alla sorella Anna, fu la favorita del re per parecchio tempo e da questa relazione, un po’ come la precedente, ricevette svariati vantaggi tra cui un alloggio a corte e posizioni politiche di rilievo per sé e per i suoi familiari.
Secondo alcuni storici, inoltre, Maria ebbe dal re anche due figli, un maschio di nome Henry e una femminuccia di nome Catherine. Figli che in realtà il sovrano, benché pare riservasse loro parecchia attenzione, non riconobbe mai nonostante parecchi indizi non lascino spazio a dubbi. Un esempio? Elisabetta I, ipotetica cugina, oltre ad averli accolti presso la sua corte dandogli posizioni di rilievo, volle per entrambi un funerale di stato.
Comunque, stando alle poche notizie che ci sono giunte, durante la seconda gravidanza, dopo ormai sei anni di relazione, il re si stancò di Maria e che mise gli occhi sulla sorella Anna, molto più ambiziosa e con uno spirito da regnante.
Come abbiamo visto all’epoca essere l’amante del re implicava parecchi benefici e questo creò tra le due sorelle – una che combatteva per amore, l’altra per il potere – un astio tale da portarle ad entrare in forte conflitto tra di loro.
I rapporti e le scaramucce per aggiudicarsi l’amore del re divennero così forti al punto tale che quando Anna riuscì a sedurre il sovrano e a diventare sua moglie, tra le tante cose che riuscì ad ottenere, fu proprio l’allontanamento della sorella dalla corte.
La scusa fu che Maria, ormai respinta definitivamente dal re, aveva sposato in gran segreto – almeno fino a quando non fu di nuovo incinta e quindi fu quasi costretta a confessare la sua relazione – William Stafford, un semplice soldato privo di titolo nobiliare, e questo a quanto pare dovesse essere fonte di vergogna soprattutto per la nuova regina e il re Enrico. Ma la verità secondo molti fu che Anna fece allontanare Maria perché, sapendo quanto il re l’avesse desiderata in passato, avrebbe potuto ancora bramarla come amante.
Cacciata dunque da corte dopo anni di scaramucce tra sorelle, Maria si trasferì con il nuovo marito a Rochford in Essex dove visse fino alla morte.
Vi state chiedendo se le due sorelle si riappacificarono alla fine? Beh, non ci sono conferme a riguardo.
Secondo alcune fonti, quando Anna venne accusata di alto tradimento e incesto insieme al fratello George, Maria andò a trovarli e una volta saputo della condanna a morte di entrambi chiese al re di perdonarli e liberarli, consapevole dell’ascendente che aveva avuto su di lui in passato. Secondo altre fonti invece – poiché non c’è traccia di alcuna documentazione che possa testimoniare il suo intercedere per i fratelli con il re – Anna, ancora irata con la sorella e con il resto della famiglia, non andò a trovare i fratelli in prigione presso la Torre né tantomeno scrisse al re per chiedere una grazia.
Tra l’altro Anna Bolena era così accecata dall’antagonismo con la sorella da non notare subito Jane Seymour che agiva nell’ombra pronta per soffiargli il posto e diventare la terza moglie del re, come poi avvenne.
Insomma, Anna, chi di spada ferisce… di ghigliottina perisce.
Adele De Prisco
Vedi anche: Anna Bolena e Enrico VIII: una relazione da perderci la testa