Vagina, abbiamo un problema
Niente ti salverà dall’essere donna, anche se fingi che non sia così.
Accade che, impegnate nella difesa dei diritti umani, consideriamo grana quello che succede a livello della vagina.
Una situazione che compromette anche la sessualità, sebbene la mancanza di elasticità genera dolore durante i rapporti. Tutto ciò, però, non è inevitabile anche se la via più semplice sembra essere quella di diminuire le occasioni di unione o di utilizzare lubrificanti, che ahimè, non sempre danno i risultati desiderati.
È facile arrendersi ed è la cosa più sbagliata da fare.
Continuare a condurre una vita sessuale soddisfacente rappresenta uno dei passi più pretenziosi di empowerment femminile, ed ecco che aumenta la fiducia in se stesse, la consapevolezza e la soddisfazione, stati d’animo astratti che fanno la differenza perché permettono di affrontare il quotidiano con una marcia in più.
E poi, chi l’ha detto che rinunciare all’intimità sessuale in questo periodo sia una cosa “normale”? Probabilmente un uomo. O anche no. Poco importa e per fortuna le soluzioni esistono. Parliamone.
Ho subito pensato a come questo tema sia una delle più grandi vittime del doppio standard. Il corpo femminile, infatti, non ha mai goduto di una certa soggettività.
Qualcuno – inizia con patri e finisce con arcato – ha scelto cosa debba rientrare nel concetto di “privato” e quindi, sessualità, nudità, masturbazione, orgasmo, fecondità, mestruazioni ed espletamento delle funzioni corporali sono argomenti tabù che, non appena il menarca arriva a sporcarti le mutande, ti vengono vietati al suono di Certe cose devono rimanere intime.
Come se tutto quello che riporta alla donna fosse da occultare più che rendere intimo. Come se il sesso fosse la cosa più privata del mondo, eppure io, non l’ho mai pensato come tale perché lo condivido. E no, non smetterò di parlarne.
Hai mai pensato ad un ringiovanimento lì? Emancipazione significa affrontare le situazioni di pancia e per molte donne è estremamente difficile parlare delle problematiche legate ai genitali, sia con il ginecologo che con il partner. E nel frattempo, cos’è che accade nel corpo femminile?
La lassità vaginale, o sindrome della wide vagina, è caratterizzata da una carenza di collagene che comporta una perdita di tonicità dei tessuti in questa zona, con alterazioni dell’architettura strutturale accompagnata da aumento dei diametri interno ed esterno.
È tendenza, in età presente, la “vaginal rejuvenation”. E non è un delitto.
Il ringiovanimento vaginale laser CO2 è una procedura a cui sempre più donne si affidano, in particolare per la fascia di età che va dai 45 ai 55 anni. Il trattamento, che agisce gentilmente sui tessuti, migliorando il rapporto tra mucosa vaginale e funzionalità, ha come obiettivo quello di rigenerare i tessuti, di ripristinare la lubrificazione e la naturale elasticità, migliorando la funzionalità della vescica e riducendo l’incontinenza, la nicturia e le cistiti post – coitali.
Pensato, per migliorare la qualità della vita sessuale e contrastare gli effetti della menopausa (atrofia vulvo – vaginale) per eliminare i sintomi della sindrome genito – urinaria della menopausa, per migliorare – eliminare problematiche di incontinenza urinaria da sforzo (disturbi intimi dell’immediato post – partum) per eliminare cistiti, secchezza e bruciore causati da carenza estrogenica, per rimpolpare le grandi labbra ed il monte di venere a fini estetici, per rigenerare le ferite vulvari causate dall’assottigliamento della mucosa, per sentirsi meglio, più seducenti e femminili.
Il ringiovanimento vaginale è un metodo non invasivo, rapido e sicuro che utilizza un laser studiato appositamente per essere applicato sulle mucose vaginali.
Il laser ha il vantaggio di operare direttamente sulla mucosa vaginale portando il tessuto a produrre nuovo collagene. Utilizza degli impulsi che vengono inviati all’interno della vagina che rimodellano i tessuti ed il tono muscolare grazie all’energia trasmessa che ne aumenta l’irrogazione sanguigna.
Viene quindi stimolata la produzione di collagene e delle fibre elastiche, favorita dalla riattivazione delle cellule responsabili dell’elasticità. La durata del trattamento può variare dai 15 ai 30 minuti e sono necessarie circa quattro sedute. Una scelta fatta per piacersi, alla luce delle riflessioni più aggiornate in fatto di corpo, bellezza e mancanza.
Come che sia, io, quando mi sento lontana dalla mia fisicità mi metto a nudo davanti allo specchio e ripercorro tutte quante le mie linee, linee che non dovrei mai esporre e così, le trovo sempre meno mie, sempre più rumorose e sempre più rivoluzionarie.
Francesca Scotto di Carlo
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