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Benvenuti fra i miei pensieri, scusate il maltempo

Tra i nuovi metodi di comunicazione presenti sui social hanno sicuramente molta importanza le illustrazioni. Attirano l’attenzione, lo scambio di informazioni è rapido, si possono ricondividere facilmente nelle proprie stories o profili social. 

Tra i vignettisti italiani che seguo attivamente e da maggior tempo c’è sicuramente Gabriele, meglio conosciuto come Coma Empirico.

Gabriele definisce la sua vita interiore “movimentata” e questo aspetto traspare chiaramente dai suoi disegni. 

Non è difficile far proprie le sue vignette. Proprio per nulla. Gabriele parla di ricordi, insicurezze, amore, mancanze. La sua attività artistica nasce dall’esigenza di comunicare, di creare un ponte con gli altri che gli consente di condividere emozioni sulle quali riteniamo di avere un monopolio ma che, in realtà, ci accomunano agli altri più di quanto pensiamo.

Ciao Gabriele! direi di iniziare quest’intervista con una domanda che sicuramente si pongono in molti. Chi è Gabriele e quanto c’è di te in Coma Empirico?

«Ho trentun anni, vivo a Taranto. Ho una vita interiore movimentata e, cercando di metterla in ordine vengono fuori le mie vignette, per questo c’è molto di me.»

Come nasce Coma Empirico?

«Nasce dall’esigenza di sbrogliare e riordinare i pensieri e le riflessioni che sono imposti dalle esperienze.»

Diresti che le tue illustrazioni hanno a che fare con l’interiorità, con la rappresentazione dell’io che cerca di mostrarsi agli altri?

«Sicuramente. È un cercare di mostrarsi agli altri, forse inconsciamente per creare dei ponti, riconoscersi in ciò che ci rende tutti simili.»

Ti andrebbe di elencare tre emozioni (o aspetti della tua vita) presenti nelle vignette ed altre tre che vorresti riuscire ad esprimere in futuro?

«Direi che sono tante quelle presenti, mi risulta difficile elencarne solo tre. Forse nel tempo mi rendo conto però di metterci sempre meno me stesso, credo perché andando avanti i personaggi hanno iniziato ad avere una vita propria, quindi non mi creo molte aspettative, sono curioso di scoprire dove saranno loro a portarmi e quali nuove emozioni vorranno farci scoprire.» 

Tra le vignette più famose e ri-postate sui vari social ci sono senza dubbio quelle in cui abbiamo un dialogo a cuore aperto con un personaggio femminile. Tra tutte penso a quella in cui il protagonista maschile porge alla ragazza un “pensiero”, il suo pensiero, dicendole “ti ho fatto un pensiero, sbrogliatelo tu”.

Quanto è difficile, secondo te, comunicare i propri sentimenti all’altro nella vita reale? È data proprio da questa difficoltà la fortuna di questa tipologia di illustrazioni?

«La difficoltà che spesso si incontra nel comunicare i propri sentimenti forse deriva dal fatto che c’è già una difficoltà alla base nel riconoscerseli. Credo che questo tipo di illustrazioni alimentino in qualche modo una sorta di consapevolezza, per questo poi diventano condivisibili.»

Allontaniamoci dall’argomento delle vignette per parlare, invece, del contesto. Perché hai deciso di ambientarle, quasi sempre, proprio di notte?

«Molto semplicemente perché nascono da un momento di riflessione, quindi di solitudine. La notte è uno di quei momenti in cui ci si ritrova spesso soli con i propri pensieri. Nel tempo poi lo sfondo nero è diventata una necessità stilistica. »

Ultima domanda, ma non ultima per importanza. Anzi, credo sia alla base del tuo progetto il “maltempo” di cui ci parli.

“Benvenuti fra i miei pensieri, scusate il maltempo”. Vuoi spiegarci meglio questa tua presentazione?

«Suppongo sia alla base della vita interiore “movimentata” di cui scrivevo prima. È forse il sentirsi a disagio che alimenta l’esigenza di comunicare, di cercare un ponte con gli altri e sentirsi integrati e riconosciuti. »

Dove possiamo trovare i tuoi libri illustrati e poster?

«I miei libri illustrati si possono trovare in libreria e in tutti gli store online. I poster sono sul sito www.comaempirico.it e su Etsy

Catia Bufano

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Catia Bufano

Laureata in Lettere Moderne, studia attualmente Filologia Moderna presso l’università di Napoli Federico II. Redattrice per La Testata e capo della sezione Fotografia. Ama scrivere, compratrice compulsiva di scarpe, non vive senza caffè. Il suo spirito guida è Carrie Bradshaw, ma forse si era già capito.

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