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Tuffami le paure
Spingi giù con mano calda la mia pelle rizzata, come il manto di un gatto.
Mordo, osservo, indietreggio.
Insieme siamo soli, anche quando gli altri ci trapassano nei sospiri.
Poi tu salti, mi chiami e mi aspetti.
Il blu si apre sotto.
Ma io resto su, in bilico sui muri, senza lasciarmi andare.
Foto e didascalia di Giovanni Allocca