Effetto Rashomon, indovina chi mente
A tutti sarà capitato di trovarsi in disaccordo su delle esperienze condivise con altre persone, discussioni su fatti che ognuno ricorda in modo diverso, senza mai raggiungere una verità condivisa da tutti.
E se la verità non fosse assoluta ma soggettiva?
Questa soggettività viene definita come effetto Rashomon nome che deriva dal film diretto da Akira Kurosawa nel 1951 e premiato con l’Oscar come miglior film straniero e vincitore del Premio della Critica di Venezia.
Nella vicenda i testimoni di un omicidio descrivono i fatti in modo diverso e contradditorio. Chi di loro ha ragione? Chi dice la verità e chi mente?
Gli osservatori di un evento, o meglio i protagonisti dell’evento stesso, sono in grado di produrre versioni diverse ma ugualmente verosimili: in una una vicenda ci sono tante differenti realtà quanti sono coloro che hanno partecipato al fatto.
Nella narrazione e nel confronto con l’altro siamo portati a pensare che un fatto sia o vero o falso ma spesso il vero o falso viene costruito su delle basi soggettive, diverse da individuo a individuo.
L’effetto Rashomon spiega infatti com’è possibile avere diverse versioni di uno stesso fatto in base all’intensità emotiva del momento, alle esperienze maturare e altri fattori fisici e percettivi della singola persona.
La verità non esiste, non ce n’è mai una sola. Ma potreste comunque indovinare chi mente.
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