Il triangolo delle libertà
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.”
Il diciottesimo articolo della Dichiarazione Universale dei diritti umani è così enunciato.
Dopo di questo, tutti gli articoli che vanno fino al ventunesimo, sanciscono quelle che sono le libertà costituzionali: libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
Questi diritti fanno riferimento alla parte etica dell’individuo difendendo il valore delle sue idee e del suo credo, atei compresi.
Il diciottesimo articolo della Dudu fa leva sulla libertà di fede:
ciascun individuo è libero di professare la propria religione ovunque, anche in Paesi culturalmente diversi.
È il caso di citare l’implacabile dibattito sulla questione della presenza del crocifisso nelle aule scolastiche.
O ancora, la questione riguardante la costruzione di Moschee in Italia.
Il dibattito non ha senso di esistere in quanto la Dichiarazione dei diritti umani è chiara ed inequivocabile.
Si, alla costruzione di Moschee nel nostro Paese. No, il crocifisso non deve essere tolto dalle aule, ma che ad esso si aggiungano simboli appartenenti ad altri credi.
La molteplicità di religioni può essere un pretesto per arricchirsi: è uno dei tanti e piccoli tasselli che costituiscono il concetto dell’inclusione.
Le altre due libertà che completano il “triangolo” sono quella di pensiero e di coscienza:
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
Art.19
Questo vale finché le idee di un individuo non vadano ad interferire con i diritti e la libertà di qualcun’altro.
Questo tema viene ripreso, non a caso, da un proverbio, che recita così:
“La mia libertà finisce dove comincia quella altrui”.
Illustrazione e didascalia di Enza Galiano
Vedi anche: Che rapporto c’è tra il diritto alla libertà di espressione e la censura? Ce lo spiega Dea Squillante