La storia dell’auto perfetta
Questa è la storia, più o meno favolosa
del piccolo miracolo di Dante Giacosa
che in un modo o nell’altro, a dir la verità
è ancora tanto amata nonostante l’età.
Ha cambiato l’Italia, mettendo tutti in movimento
che ci fosse il sole o che soffiasse il vento.
Piccolina fuori, ma con un cuore grande
è stata la più amata dalle Alpi alle Ande.
Ma chi vuol raccontare la storia di quest’auto sagace,
che al giorno d’oggi ancor tanto ci piace?
Nacque nel lontano Cinquantasette
quando le strade erano ancora strette,
piccola, piccola, con il motore dietro
con il tetto aperto, ma senza gli alzavetro.
Costava tanto, quel piccolo giocattolo
che a guardarlo bene sembrava quasi barattolo
che chi lo acquistava a mezzo milione
pareva già esser uno sprecone.
Calò il prezzo e arrivò la Normale
che la trasformò nell’auto ideale:
qualche accessorio in più
e la nostra 500 divenne un bijoux.
Dagli adolescenti ai notai,
dai commercianti agli operai
diventò l’auto per tutta la famiglia,
adatta al padre, adatta alla figlia.
Erano gli anni 60, anni di gloria
in cui quest’auto scrisse la storia;
prima elegante, poi maggiorata
prima “Lusso”, poi “Rinnovata”.
In estate nacque e in estate se ne andò,
nell’agosto 75, quando il sipario calò.
Negli anni seguenti venne dimenticata:
venduta, abbandonata e maltrattata.
Foto di Leonardo Avallone
Didascalia tratta da Un mito chiamato Cinquecento di Masotto Luca
Vedi anche: La libertà di viaggiare