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#miaffidoate – Sensibilizzare all’affido e alla solidarietà familiare

Si è tenuto ieri 21 ottobre l’incontro di sensibilizzazione sull’affido e la solidarietà familiare della campagna #miaffidoate presso il Convento Padri Trinitari a Somma Vesuviana.

L’incontro promosso e organizzato dall’ Ambito Territoriale N22 (Comuni di Somma Vesuviana – Marigliano – Mariglianella – San Vitaliano – Castello di Cisterna – Brusciano) e dal Consorzio Proodos nell’ambito del Family Point – Centro per la Famiglia, è stato un ottimo momento da cui partire per rendere chiaro il messaggio stesso della campagna.

#miaffidoate non è una campagna qualunque.

Sembra essere intricata di significati e parole importanti, con un concetto che parte da un gomitolo blu, colore della stabilità e delle buone prassi, come dice Iolanda Marrazzo, Responsabile Ufficio di Piano Ambito N22, che abbraccia una bambina che entra nella vita in punta di piedi, con spirito allegro non per svilire il messaggio ma per dare forza a un momento di grande responsabilità.

Una giornata che prende inizio con i saluti di Salvatore Di Sarno, Sindaco di Somma Vesuviana, che espone l’obiettivo stesso della campagna per arrivare al fulcro della sua nascita. #miaffidoate infatti mette le sue radici durante il periodo più difficile della pandemia, quello della reclusione, della lontananza e dei dissidi sia interiori che sociali. #miaffidoate nasce infatti per creare qualcosa di solido e costante, per assicurare un servizio concreto a tutte quelle persone che hanno il desiderio di diventare genitori tramite un affido.
Una campagna che parte con l’auspicio che questo lancio sia correlato da iscrizioni di tante famiglie affidatarie, perché per crescere un bambino o una bambina, non basta una famiglia, ma un’intera comunità che si spende socialmente per un bene comune.

E se noi siamo cittadini del futuro, dovremmo essere in grado di creare spazi, dialoghi, dibattiti per dare a quei bambini o bambine e a quelle famiglie tutte, un momento che li faccia sentire utili alla società.

L’obiettivo del Family Point è proprio quello di mettere la famiglia al centro di tutto per prenderla in carico nella sua interezza e per far sì che ciò avvenga è necessario che il centro per la famiglia, insieme ai suoi operatori, diventi un servizio sempre lì, presente e utile.

«La famiglia è oggi, nel nostro Paese, l’unica vera istituzione che ancora regge», ci dice Carmine Mocerino, Consigliere Regione Campania, un’istituzione che ancora ha un senso e che riesce ad impartire quei principi necessari per la crescita di ognuno, figli oggi, genitori domani.
Per questo motivo c’è bisogno di un ascolto che sia attivo, per assorbire istanze e accogliere suggerimenti e poi tramutarli in azioni concrete: dare agli altri con associazionismo e volontariato.

A seguire l’intervento di Gabriella Busiello, Psicologa dell’Ambito Territoriale N22, accompagnato da un video animato avente l’obiettivo di esplicare alcune delle parole chiave utilizzate per la campagna. Parole come diritto, dovere, stabilità e unione.

Il bambino, lì dove il nucleo è risanato, dovrà tornare alla propria famiglia d’origine, e anche se è un processo difficile l’impegno è sempre molto forte. L’appello di cui si parla, spiega Gabriella Busiello, è sicuramente al dovere sì dei servizi ma dell’intera comunità che deve rispondere in maniera responsabile alla chiamata, con disponibilità e accoglienza.

Oggi la vita frenetica che viviamo penalizza fortemente la famiglia con la scarsa possibilità di conciliare tutto. Questa consapevolezza ha fatto sì che anche Proodos – Consorzio di Cooperative Sociali che da anni si impegna nella produzione di servizi di welfare in ambito socio-assistenziale, sanitario ed educativo – gestisse un’attività più territoriale, prendendosi più cura della persona che è un cittadino ma anche dipendente.
È proprio Raffaella Ruocco, Welfare Manager Consorzio Proodos, a parlare di solidarietà familiare e sociale. Ma questo succede solo quando tutti i membri della comunità comprendono le esigenze dell’altro perchè solo così l’affido può generare valore.
L’incontro tra la famiglia d’origine e quella affidataria genera un quid da cui tutti traggono benefici: tutto si rafforza, l’uno acquisisce qualcosa dall’altro.

La parola passa a Lucia Fortini, Assessore alla Scuola, Politiche Sociali, Politiche Giovanili della Regione Campania, che mette una lente d’ingrandimento sul lavoro che svolge la Regione Campania oggi per i centri per la famiglia. Spiega infatti che la crisi di una famiglia, a volte, non è solo economica, ma dipendono da tutta una serie di problematiche come generazioni che non riescono a comunicare o genitori che non sono pronti a una serie di sfide. Quello che è necessario è dare a chi accoglie una serie di servizi che siano validi, perché c’è la paura di non essere supportati in situazioni difficili in cui si necessitano di assistenti sociali, psicologi e servizi sanitari. «Ci vuole coraggio per gestire l’esperienza» dice l’Assessora, «ma è senz’altro un’esperienza importantissima».

Accogliere vuol dire insegnare, ma anche imparare di rimando.
Perchè a volte non è solo il bambino che si affida a noi, ma anche il contrario.

Per cambiare il volto di una comunità, o di una regione, o di un gruppo sociale, c’è bisogno di alleati, e per chi vuole cercare di lasciare qualcosa al proprio territorio è assolutamente necessario.

E questo educa e cambia di continuo gli orizzonti, ridisegnando le mappe delle partenze e dei traguardi.

Serena Palmese
Foto di Giovanni Allocca

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Serena Palmese

Mi piacciono le persone, ma proprio tutte. Anche quelle cattive, anche quelle che non condividono le patatine. Cammino, cammino tanto, e osservo, osservo molto di più. Il mio nome è Serena, ho 24 anni e ho studiato all’Accademia di belle Arti di Napoli. Beati voi che sapete sempre chi siete. Beati voi che sapete sempre chi siete.

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