San Francesco d’Assisi insegnaci a vivere
San Francesco d’Assisi è il santo della natura, degli animali, della poesia, della devozione nei confronti dei più poveri e bisognosi.
Moltissime sono le rappresentazioni artistiche che lo riguardano. Scopriamone alcune!
San Francesco d’Assisi in pittura
La Tavola Barda costituisce un’antica rappresentazione di San Francesco. Ci troviamo a Firenze, nella Chiesa di Santa Croce. Si tratta di una tempera su tavola che raffigura episodi della vita del Santo in questione. Considerato un unicum per il fatto che illustra scene di vita tratte dalle prime agiografie di San Francesco, molte delle quali andarono perse a causa dell’attività di epurazione di San Bonaventura.
È opera dell’autore Coppo di Marcovaldo, pittore italiano del XIII secolo, figura estremamente importante a Firenze prima dell’arrivo di Cimabue. Il titolo preciso è “San Francesco e venti storie della sua vita (Tavola Bardi)” e il nome “Tavola Bardi” dipende dal suo essere collocato sull’altare della cappella Bardi.
Il santo è ritratto in piedi con un libro nella mano sinistra. Venti sono le storie che lo circondano che devono essere lette in sento antiorario, quindi dall’alto a sinistra.
San Francesco d’Assisi in scultura
In piazza di Porta S. Giovanni, a Roma, è stato inaugurato nel 1927 un monumento a San Francesco per commemorare i settecento anni dalla sua morte. Lo scultore è Giuseppe Tonnini che aveva già lavorato per un monumento a Vittorio Emanuele II.
Su dei gradoni di tufo il Santo presenta le braccia in alto e i palmi delle mani rivolti verso la basilica di S. Giovanni, a mo’ di preghiera. Cinque statue sono collocate dietro le sue spalle, che si trovano su diversi livelli e che simboleggiano tutti i suoi discepoli spirituali.
Nei lati si possono leggere i versi dell’IX canto del Paradiso della Divina Commedia e sulla fronte del marmo un’iscrizione dedicatoria.
“San Francesco abbraccia il Cristo sulla croce” è un’opera di Bartolomé Esteban Murillo esposto nel Museo di belle arti di Siviglia e realizzato tra il 1668 e il 1669. La scultura vuole alludere all’abbandono dei beni materiali per puntare su di una vita basata sull’aiuto del prossimo. Il globo che Francesco allontana e su cui è poggiato il suo piede rappresenta proprio il rifiuto di abbandono di tutto ciò che è terreno e frivolo. Gli Angeli, infatti recitano “Chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”.
Fondamentale è l’abbraccio tra San Francesco e la Croce che vogliono significare i valori dell’ordine da lui creato, ossia la Carità, la Fratellanza, la Povertà. O ancora la vita del cristiano incentrata sulla Fede.
Realizzata è la cera persa, è tecnica molta elaborata.
San Francesco d’Assisi in poesia
Francesco d’Assisi ha scritto uno dei primi componimenti poetici in lingua volgare: “Il cantico delle Creature” o “Il cantico di Frate sole e Sorella Luna”. Composto nel 1224, è una preghiera che esalta il creatore per tutto ciò che ha generato e che incinta l’uomo ad accettare il mondo con tutte le sue creature. Il testo era corredato da un accompagnamento musicale prodotto dallo stesso Francesco, andato perduto.
Ogni elemento naturale che viene menzionato simboleggia i sacramenti con cui raggiungere la Salvezza, ad esempio il fuoco rappresenta lo Spirito Santo, il vento la Pentecoste. Anche la morte viene definita “sorella” in quanto consente il passaggio verso la vera esistenza, ossia quella che conduce a Dio.
Nel Canto IX del Paradiso, Dante considera San Francesco “serafico” in ardore, per poi proseguire con la narrazione della sua vita. Dopo le “mistiche nozze” con la Madonna Povertà, in molti si raccolsero attorno a lui e prima di morire, raccomanda ai suoi discepoli la sua sposa, per poi scegliere di essere sepolto senza bara, a contatto con la terra. Dante non si sofferma sulle fantasie che aleggiano sul santo, ma sulla sua vita concreta mediante un linguaggio solenne ma semplice nello stesso tempo, dando vita al modello di vita di Francesco che verrà poi letto.
Alessandra Liccardi
Fonte immagini: Santa Croce Opera , Sovraintendenza Roma , Patrimoni d’arte
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