Tartarughe Caretta caretta schiudono a Napoli
Una splendida notizia ci giunge dal lungomare di Napoli.
Circa 10 giorni fa sulla spiaggia di San Giovanni a Teduccio sono nate decine di tartarughe Caretta.
Questa si rivela essere un’estate particolarmente importante per la Campania, che vede l’incremento dei nidi di tartarughe lungo le sue spiagge.
Secondo i dati forniti dalla Stazione zoologica Anton Dohrn si tratterebbe del 56esimo nido ritrovato.
La notizia risulta essere di maggiore rilevanza considerando che la zona in cui queste uova si sono schiuse è ad alto tasso di inquinamento.
Lo scorso Luglio il lungomare di Napoli era stato sottoposto al divieto di balneazione, dopo alcuni prelievi delle acque effettuate dall’Arpac in cui era stata rilevata la “presenza di inquinanti”, a seguito delle intense piogge di quel periodo.
I rilievi eseguiti nel corso delle settimane seguenti hanno permesso la revoca del divieto, essendo i livelli di escherichia coli rientrati nei parametri, ma i problemi rimangono.
Depuratori mal funzionanti o non presenti, scarichi di fognature abusivi che finiscono nei fiumi e nel mare, svernamenti non regolari di rifiuti e liquidi, sono situazioni persistenti che non accennano a diminuire e che rendono costante l’alto tasso di inquinamento.
In un report di agosto Legambiente ha comunicato che il 60% del mare della Campania è inquinato.
Goletta Verde è il battello di Legambiente che dal 1986 effettua ogni anno prelievi delle acque lungo le coste dell’Italia per monitorare il tasso di inquinamento dell’ecosistema marino.
Quest’anno su 29 punti del litorale campano in cui il team di Goletta Verde ha effettuato i campionamenti, ben 17 sono risultati altamente inquinati.
Dalle indagini del WWF è emerso purtroppo che le tartarughe marine sono diventate vulnerabili ed a rischio estinzione.
I dati forniti denunciano che sono 150.000 le tartarughe catturate accidentalmente dalla pesca ogni anno ed il 35% muore a causa dell‘ingestione di rifiuti di plastica scambiati per cibo.
La Campania è però al primo posto per nidificazione di Caretta nel bacino del mediterraneo.
Fondamentale è l’attività di tutela che svolgono i Centri come la stazione zoologica Anton Dohrn ed i volontari, ma anche noi nel nostro piccolo possiamo contribuire adottando comportamenti responsabili.
Lo spettacolo della corsa verso il mare di decine di tartarughine, a cui hanno assistito esterrefatti pescatori locali e qualche bagnante di San Giovanni a Teduccio, può essere un buon punto di partenza per mirare alla riqualificazione del territorio, affinché di nidi come questo ne aumentino sempre più.
Beatrice Gargiulo
Vedi anche: Talassofobia, quando il mare diventa il tuo peggior nemico