Wojtek e la collana Ostranenie
Conosciamo Wojtek, la casa editrice indipendente di Pomigliano d’Arco, e la sua nuova collana sullo “straniamento”.
Come evitare di affogare nell’immensa onda delle proposte editoriali interessanti, quando ci si addentra in libreria?
Molti, si lasciano guidare dall’istinto. Ma questo istinto, per quanto lo si immagini completamente libero, risponde sempre a degli stimoli. Il primo tra tutti, l’impatto visivo.
Un buon impatto sul lettore, in questo senso, può fare la differenza per una casa editrice emergente, soprattutto in termini di riconoscibilità, perché riconoscibilità vuol dire poter fidelizzare il lettore.
La casa editrice Wojtek è di quelle che si fanno notare a prima vista e che riescono a incuriosire perché ha un carattere grafico netto, identificabile, uno stile rigoroso che richiama certe avanguardie visive russe che non lasciano troppo spazio alle sfumature; questa è una prima dichiarazione di intenti nei confronti del lettore che inizia a farsi un’idea anche dei contenuti letterari.
Wojtek nasce parallelamente come casa editrice e libreria, con sede a Pomigliano d’Arco, nel 2017, l’intenzione è quella di lasciare spazio anche ad autori poco pubblicizzati ma di qualità, senza anteporre finalità commerciali.
Nonostante sia nata da poco e a dispetto del momento storico sfavorevole, la casa editrice vanta un successo crescente e resta proiettata sui propri obiettivi senza piegarsi alle regole di mercato.
A conferma del riscontro positivo da parte dei lettori, nel novembre 2021, Wojtek decide di lanciare una nuova collana di saggistica letteraria che si aggiunge alle due pre-esistenti del proprio catalogo di narrativa italiana e narrativa straniera.
La casa editrice contrappone ai tanti manuali di scrittura creativa, che al momento vanno per la maggiore, una collana dedicata all’arte della lettura, nata dalla constatazione di una mancanza nel panorama editoriale italiano.
Il nome della collana, fornisce dei chiari indizi sul tipo di pubblicazioni: Ostranenie, significa “straniamento”, inteso come processo narrativo e fa riferimento ad un concetto dello scrittore Viktor Borisovič Šklovskij.
Il formalista russo nel saggio L’arte come procedimento, conia la definizione distinguendo lo scopo dell’arte cioè il trasmettere l’impressione dell’oggetto, intesa come visione e non come riconoscimento, con il procedimento dell’arte che ha origine dallo straniamento degli oggetti e della forma oscura che aumentano la difficoltà e la durata della percezione, che viene così prolungata.
Lo straniamento è quindi il processo attraverso cui un punto di vista consueto viene ribaltato assumendo un punto di vista non consueto; ad esempio quando un personaggio che dovrebbe essere cattivo appare allo spettatore come l’eroe o quando una vicenda quotidiana viene proposta da un narratore bizzarro come un oggetto o un animale.
Ostranenie è l’effetto disorientante e contemporaneamente efficace e seducente che sperimenta il lettore in queste condizioni e la casa editrice Wojtek ci promette di farci immergere presto in questa sensazione perturbante.
Sara Picardi
Leggi anche: Ricomincio dai libri: Maurizio de Giovanni presenta la sua sirena