Carne in vitro chiama e la scienza risponde, il futuro è alle porte
No, non è fantascienza: la carne coltivata esiste e sta per arrivare sulle nostre tavole!
Fabbriche di carne, allevamenti intensivi e consumo eccessivo di animali continuano ad essere una minaccia per la nostra vita e per la salute del nostro pianeta.
Nonostante negli ultimi anni si sia registrato un aumento significativo di persone che richiedono alternative al cibo tradizionale, optando per prodotti vegetali ed eco-compatibili, è ormai un dato di fatto che la produzione di carne è destinata a finire: non ce n’è abbastanza per tutti!
Una notizia, questa, non solo spiacevole per i nostri palati, ma rivelatrice di un danno irreparabile arrecato all’ambiente.
È probabile che il nostro futuro sarà fatto di carne artificiale: il risultato, cioè, di un lavoro condotto in laboratorio, che consiste nel nutrire cellule animali (estratte in maniera indolore, attraverso biopsie) all’interno di bio-reattori.
Insomma, si tratta di un tipo di carne non troppo finta, ricavata da un animale, che però non viene ucciso. Eticamente corretto, sostenibile e a quanto pare anche gustoso.
Infatti, i commenti dell’esperto culinario che ha assaggiato il primo hamburger in vitro sono stati estremamente positivi. Inoltre, il prodotto non è assolutamente dannoso per la nostra salute. Si tratterebbe di un alimento controllato, non esposto a pesticidi, e soprattutto con un basso rischio di incorrere in decomposizione e proliferazione di batteri.
Il problema principale risiede nei costi spropositati che la produzione di carne sintetica comporta: per creare il suddetto hamburger sono stati impiegati circa 250.000 €.
Tuttavia, si stima che nel giro di qualche anno potrà essere avviata la produzione di carne coltivata in larga scala, e quindi vendibile a prezzi accessibili a tutti. Su questo stanno lavorando scienziati e start-up di tutto il mondo.
Considerando che in questa maniera si eviterebbero superflui massacri e crudeltà nei confronti di animali e si ridurrebbero le minacce di morte a cui sottoponiamo la nostra Terra, abbiamo l’obbligo morale di incentivare e promuovere la ricerca per la realizzazione di carne pulita.
Nonostante l’ipotesi abbia in sé il fascino rassicurante di un domani in cui potremmo non essere costretti a mangiare insettini di ogni genere, c’è da dire che questa mossa costituirebbe un ulteriore passo verso un mondo sempre più meccanizzato, assoggettato alle nuove tecnologie.
L’idea di un avvenire che desideriamo migliore del presente dovrebbe svilupparsi, quasi paradossalmente, a partire da un ritorno alle origini: è il sano e rispettoso rapporto con la Natura che l’uomo deve ristabilire.
In assenza di questo, ogni tentativo di progresso sembra essere destinato a fallire.
Maria Paola Buonomo
Vedi anche: La scelta veg – vip vegetariani o vegani più famosi attualmente