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Il coraggio di Rosa Parks in AUTOBUS 2857

Per la sessione invernale del Campania Teatro Festival, Nadia Baldi presenta il suo Autobus 2857, un docu-film in cui, tra musica e parole, si celebra la forza dirompente di un gesto: quello di Rosa Parks.

Le forme razziali non hanno solo un colore diverso, le forme razziali si insinuano in ogni mente deviata, in ogni stato deviato e deprivano l’essere umano di quella dignità che gli è legittima. 

È il primo dicembre del 1955, l’America è nel pieno della segregazione e della discriminazione razziale. La comunità afroamericana subisce, ogni giorno, ogni forma possibile di umiliazione, di sopruso, di iniqua discriminazione da parte della comunità bianca. 

In nome di una pura e semplice ideologia razzista gli afroamericani subiscono la segregazione di strutture, servizi ed opportunità. Diritti o servizi basilari come  l’alloggio, le cure mediche, l’istruzione, l’occupazione e i trasporti sono oggettivamente inaccessibili a persone di colore. 

È il primo dicembre del 1955 quando Rosa Parks, quarantaduenne, sarta, afroamericana, dopo una giornata di lavoro, su un bus che dovrebbe portarla a casa, l’autobus 2857, si rifiuta di alzarsi e cedere il suo posto ad una donna bianca. Rosa Parks viene fatta scendere dall’autobus 2857 e viene arrestata. È l’inizio del boicottaggio dei bus a Montgomery. 

Il caso ha una risonanza mediatica enorme: sono gli anni della lotta non violenta di Martin Luther King contro la segregazione razziale e il gesto fiero e audace di Rosa Parks alimenta una battaglia che porterà di lì a non molto al riconoscimento dei basilari diritti fino ad allora negati alla comunità afroamericana. 

La lotta non sarà facile, non senza vittime: Martin Luther King e Malcom X perderanno la vita in due attentati e pagheranno con la morte il loro impegno e il loro coraggio. Ma una guerra è fatta al contempo di coesione, coraggio e qualche raro gesto eroico: come quello di Rosa Parks.  

Nadia Baldi; © Ivan Nocera

Autobus 2857 di Nadia Baldi celebra, a distanza di 65 anni, questa gesto eroico: la resistenza salda, coriacea di una donna nera contro il razzismo più becero e sfacciato. Lo fa con la voce di Vinicio Marchioni e le musiche di Ivo Parlati, in uno spettacolo corale, fatto di voci, suoni, parole, immagini talvolta anche forti. 

© Ivan Nocera

Questo vuole essere un docufilm per il teatro che attraversa gli accadimenti e ne fa un’analisi crudele ma dal sapore poetico che arriva fino ad oggi

Un filo storico percorre l’intero docu-film. Dalle più lontane deportazioni ai più recenti fatti storici, ogni evento ha un solo movente: il razzismo, la ferma convinzione che a distinguere un uomo da un altro sia una razza

Oggi come allora più che mai è necessario ricordare il coraggio di Rosa Parks.

CON VINICIO MARCHIONI

REGIA NADIA BALDI

MUSICHE COMPOSTE ED ESEGUITE DAL VIVO DA IVO PARLATI

PROGETTO LUCI NADIA BALDI

VOCI ANTONELLA IPPOLITO, DAVIDE PACIOLLA

DRAMMATURGIA BENEDETTA PALMIERI, NADIA BALDI

MUSICISTI IVO PARLATI (BATTERIA), DARIO ZENO (PIANOFORTE), MATTEO PEZZOLET (CONTRABBASSO E BASSO ELETTRICO), ROBERTO SCHIANO (TROMBONE)

DATORE LUCI RAFFAELE FIGLIOLIA

SCENOGRAFIA PAOLO IAMMARONE, VINCENZO FIORILLO

DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA ANTONIO DI DOMENICO

RIPRESE PERDIDO

PRODUZIONE FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – CAMPANIA TEATRO FESTIVAL

Valentina Siano

Foto: ufficio stampa CTF; Ivan Nocera 

Leggi anche: Black Rights Matter: la playlist per omaggiare la lotta afroamericana nel “Martin Luther King’s day”

Valentina Siano

Valentina Siano, classe ’88, professoressa per amore, filologa per caso. Amo la scrittura come si amano quelle cose che ti riescono al primo colpo, non sapresti dire bene come. Scrivo di cultura e spettacolo perché amo il cotone verde del mio divano e il velluto rosso dei sediolini dei teatri. Leggo classici, divoro serie, colleziono sottobicchieri. Sono solo all’inizio della mia scalata alla rubrica gossip di Vanity Fair.
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