La crioterapia ovvero quando prendere un “colpo di freddo” fa bene
I vantaggi dell’applicazione del ghiaccio su infiammazioni e traumi sono ben noti.
Ma in quanti sanno che esiste una vera e propria “terapia del freddo”?
Si chiama crioterapia, dal greco kyros, e consiste nell’utilizzo del freddo per il trattamento di alcune condizioni mediche ed estetiche, soprattutto in ambito sportivo.
È un metodo di cura praticato già dai romani, ma del quale solo di recente la comunità scientifica ha riconosciuto la validità, affinandone le tecniche e sfruttandolo in alternativa a metodi più invasivi.
Sulla zona da trattare viene applicato dell’azoto liquido che provoca un repentino abbassamento della temperatura che dissolve la lesione senza causare traumi cutanei. Le modalità e i tempi di erogazione variano in relazione all’entità e alla tipologia del problema.
Esistono diversi tipi di crioterapia: localizzata, generale e sistemica. La sistemica è la più particolare, perché è una tecnica “whole body” che viene effettuata sottoponendo il corpo a temperature fino a – 130° per una manciata di muniti. Questo trattamento è compiuto mediante una criocamera a due stanze o una criosauna.
Molteplici sono i benefici della crioterapia. Per citarne alcuni: migliora la qualità del sonno e l’aspetto della pelle, velocizza il metabolismo e riduce gli inestetismi della cellulite; stimola la circolazione sanguigna; favorisce lo smaltimento di tossine; bilancia il sistema endocrino.
È importante ricordare, però, che si tratta di una pratica delicata e specialistica che, se mal effettuata, può provocare gravi effetti collaterali. Pertanto bisogna affidarsi esclusivamente a figure professionali qualificate.
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