Mascotte sportive, i portafortuna dello sport
Da animali vivi a costumi bizzarri, le mascotte sportive svolgono da decenni un ruolo fondamentale nel mondo dello sport, in particolar modo nei paesi anglofoni.
Con il passare degli anni, questi simboli portafortuna hanno iniziato ad assumere un ruolo importante tanto quanto i giocatori stessi, allietando i tifosi durante i momenti morti delle partite.
Ma dove e come sono nate le mascotte sportive?
Per capire bene il motivo per cui le mascotte sono viste come portafortuna, bisogna dare un’occhiata all’etimologia della parola ‘mascotte’: di origine provenzale, deriva dalla parola mascoto che significa “sortilegio”, “portafortuna”, utilizzato soprattutto in Francia nel gioco d’azzardo.
Il primo ad introdurre la parola ‘mascotte’ fu lo scrittore e poeta francese Frédéric Mistral, poi diffuso internazionalmente dal compositore Edmond Audran nel 1880, con l’opera Le Mascotte.
Per quanto concerne la prima effettiva apparizione di una mascotte sportiva, non vi sono fonti certe ma sembra sia un’usanza radicata da davvero tanto tempo.
Basti pensare che in un’edizione del 1884 del Cincinnati Enquirer, si fa riferimento ad una capra che gironzolava per il campo di baseball per la loro squadra, probabilmente scambiata erroneamente per una mascotte dal pubblico.
Oppure, in merito all’ambito calcistico, si pensa che la prima mascotte sia stato Handsome Dan, un bulldog appartenente ad uno studente della classe di Yale del 1892. L’università di Yale ha tutt’ora Handsome Dan come mascotte, portando avanti ben 126 anni di tradizione!
La prima squadra che, con certezza, ebbe una mascotte fu la squadra di baseball statunitense Chicago Cubs: era il 1908 quando la compagine ebbe come portafortuna un animale tassidermico, mentre nel 1916 optarono per un animale vivo, abbandonando però il concetto poco dopo.
I Chicago Cubs rimasero senza una mascotte ufficiale fino al 2014, finché non decisero di introdurre una persona in costume.
Negli Stati Uniti le mascotte sportive sono molto importanti anche per commercializzare le proprie squadre al pubblico più giovane, attraverso gadget di ogni tipo.
La prima mascotte che riscosse particolare successo commerciale fu Misha, un orsetto che rappresentò le Olimpiadi di Mosca nel 1980, disegnato da Victor Chizhikov. Venne scelto un orso come mascotte a seguito di una ricerca condotta tra gli spettatori di un programma TV sugli animali e tra i lettori di un giornale sportivo.
Le mascotte sportive sono davvero numerose, ed illustrarle in un unico articolo è quasi impossibile, ma una cosa è certa: sono tra le cose più carine e divertenti che possano esserci nel mondo dello sport, e vederne qualcuna in campo durante gli intervalli delle partite in Italia sarebbe davvero bello!
Irene Ippolito
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