Re-cig, la start-up che fa rinascere i mozziconi di sigaretta
L’inquinamento prodotto dall’essere umano è, ormai, ben noto a tutti.
All’elenco dei (tanti) rifiuti gettati a terra, o comunque non riciclati, si aggiungono anche i mozziconi di sigaretta.
Una start-up trentina ha avuto però un’idea originale: trasformare i mozziconi in acetato di cellulosa, materiale versatile importante per il riciclo.
Da un’idea dei giovani imprenditori Marco Fimognari e Nicola Bonetti nasce Re-cig, start-up fondata nel 2019 ed incubata proprio durante quest’anno da parte di Progetto Manifattura, l’hub della green economy di Trentino sviluppo. Il team di Re-cig pone le sue basi già nel 2016; da quest’anno, il team si era posto il problema di come poter riciclare i mozziconi, coniugando un progetto che presentasse sia sostenibilità ambientale, sia sostenibilità economica.
Importante è l’anno 2019: il 5 luglio i mozziconi di sigaretta sono ufficialmente considerati rifiuti, grazie alla delibera n.5 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Un riconoscimento importante, considerato che ogni anno, come ha spiegato Fimognari, in Italia vengono gettate in strada 13 mila tonnellate di mozziconi!
La trasformazione di questo problema ambientale in elemento riciclabile avviene tramite un processo – di base – semplice. Dal 2016 i fondatori si sono impegnati in una collaborazione con l’Università di Trento, al fine di comprendere come eliminare le sostanze nocive all’ambiente e all’uomo dai mozziconi. La collaborazione è giunta a buon fine, permettendo a Re-cig di procedere col lavoro.
La prima fase comprende la raccolta dei mozziconi, raccolta che avviene grazie a 500 smokers point metallici installati nelle imprese, o nei centri commerciali di buona parte dell’Italia (alcune città: Trento, Ancona, Cosenza, Ragusa, Roma, Brescia, Milano, Torino, Genova, Verona, Modugno).
Una volta raccolti i mozziconi, semplificando, la procedura è la seguente: si smembrano i mozziconi, separando carta, filtro, e tabacco; si effettua il lavaggio delle parti trattate al fine di eliminare le sostanze nocive per poi passare alla fase di essiccamento; infine si lavora il materiale tramite un procedimento termico.
Re-cig è stata in grado di raccogliere ad oggi un milione di mozziconi.
È il filtro, poi, ad essere trasformato in acetato di cellulosa, materiale importante sfruttato nella stampa 3D, nella occhialeria, nella produzione di manici per gli ombrelli. La start-up è originale e, si spera, che abbia sempre più collaborazioni con le amministrazioni locali. Considerati i tempi attuali, pericolosamente carnefici e vittime delle conseguenze climatiche, l’auspicio è che start-up come Re-cig siano sempre più numerose e proficue.
Aurora Scarnera
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