Coltivare la memoria
Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza.
E ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.
È nell’indifferenza che i dittatori compiono i saccheggi più gravi alla dignità dell’uomo.
Da Se questo è un uomo:
“Accanto a me, serrata come me fra corpo e corpo, era stata per tutto il viaggio una donna.
Ci conoscevamo da molti anni, e la sventura ci aveva colti insieme, ma sapevamo poco l’uno dell’altra. Ci dicemmo allora, nell’ora della decisione, cose che non si dicono fra i vivi.
Ci salutammo, e fu breve; ciascuno salutò nell’altro la vita. Non avevamo più paura.
E fu una notte tale, che si conobbe che occhi umani non avrebbero dovuto assistervi e sopravvivere.
Tutti sentirono questo: nessuno dei guardiani, né italiani né tedeschi, ebbe animo di venire a vedere che cosa fanno gli uomini quando sanno di dover morire.”
Illustrazioni di Sonia Giampaolo e Enza Galiano, parole di Liliana Segre e frammenti da “Se questo è un uomo”, Primo Levi.
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