Falsi Magri(tte), la lotta a difesa dell’arte anticlericale non si ferma
Così come “Ceci n’est pas un blasphème”, anche questa nuova associazione ha uno scopo ben preciso: combattere la censura religiosa che ancora oggi si abbatte su molte, troppe opere d’arte.
Ma cos’è Falsi Magri(tte)?
Si tratta di un’Associazione di Promozione Sociale che ha sede a Napoli, ma si ramifica in tutta Italia grazie specialmente alle partnership con la Ciurma Pastafariana e con gli YouTuber WannaBeBuddha.
Qual è la sua missione? L’attivismo anticlericale in campi artistico e culturale.
Come si legge nel comunicato stampa è «inutile girarci troppo intorno: c’è uno scollamento reale tra le esigenze socio-culturali delle comunità e le istanze dettate dalle religioni e da coloro che si ergono a difensori di esse».
L’abbiamo già visto col Festival Ceci n’est pas un blasphème, che si è tenuto a Napoli lo scorso settembre: la censura religiosa che si abbatte su tantissime opere d’arte è, purtroppo, una realtà ancora troppo viva e presente anche nel «democratico Occidente».
Nonostante le diverse proteste, però, è stato proprio grazie alle migliaia di presenze raccolte nei giorni di esposizione del festival che lo staff organizzativo, incoraggiato, ha deciso di dar vita a questa nuova Associazione.
Fondamentale sarà il suo ruolo di ricerca, di promozione e di organizzazione nel campo, ma anche di organizzazione delle prossime edizioni del festival Ceci n’est pas un blasphème, che verrà reso biennale. Dunque, la prossima edizione ci attenderà nel 2023.
Come afferma anche la presidente Emanuela Marmo, saranno gli aspetti sociologici della questione il principale campo di battaglia della nuova Associazione, «perché nei paesi laddove non intervengano direttamente gli enti giuridici a censurare e reprimere in nome della fede, è la pressione di un certo tipo di opinione pubblica a mettere in atto nei confronti di artisti di ogni genere di preventiva interdizione».
Le armi di Falsi Magri(tte) saranno, dunque, satira, teatro e arti figurative.
Ma ora veniamo al punto cruciale: la scelta del nome. Perché il richiamo all’artista surrealista René Magritte?
Come si legge dal comunicato stampa, «Continuando nel solco tracciato dalla filosofia del surrealista René Magritte – al quale è ispirato non solo il nostro nome, ma anche il logo ufficiale dell’associazione che il subvertiser Illustre Feccia ha realizzato – ci impegneremo affinché la cultura anticlericale abbia un ruolo alla pari con quella religiosa. Esattamente come un quadro che raffiguri una pipa non è una pipa, in ogni tipo di arte la rappresentazione non è la realtà».
Di conseguenza, prima di attizzare lo scandalo e il dissenso alla vista di un’opera che reinterpreta e sovverte la sfera del divino e del religioso, per i fondatori di Falsi Magri(tte) «è necessario far leva sulle competenze di lettura e interpretazione del pubblico».
Questo sarà il compito principale di Falsi Magri(tte): darsi da fare affinché si arrivi finalmente a comprendere che contrastare l’interferenza fin troppo ingombrante delle istituzioni religiose non vuol dire discriminare i fedeli.
Inoltre, Falsi Magri(tte), in unione con altre organizzazioni e campagne, come quella Dioscotto, supporta la battaglia, presente in tutto il mondo, della cancellazione delle leggi sulla blasfemia. Battaglia rappresentata da #EndBlasphemyLaws.
L’Associazione ci fa anche sapere che lo staff è già al lavoro per programmare i prossimi eventi e, tra questi, è già in calendario la partecipazione della presidente Marmo alla riunione online organizzata dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti di Modena e dalla Ciurma Pastafariana, che si terrà il prossimo 13 gennaio alle ore 21.00.
Per concludere, l’invito dell’Associazione a tutti noi è il seguente: «Se conoscete o siete vittime di casi di censura per motivi religiosi, vi occupate di arte (figurativa o performativa) anticlericale o, semplicemente, volete far parte dell’associazione ed essere aggiornati delle nostre attività, scriveteci all’indirizzo mail falsimagritte@gmail.com oppure sui nostri canali social».
È solo con la ricerca, la sensibilizzazione e l’organizzazione che si può porre concretamente fine alla censura religiosa e Falsi Magri(tte) è qui per questo.
Anna Illiano
Fonte immagine di copertina: Illustre Feccia