L’Italia ha avuto un proprio Klimt nazionale, lo conosci?
Galileo Chini è uno dei protagonisti dello stile Liberty in Italia ma soprattutto il grande erede di Gustav Klimt.
Tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento la corrente fresca dell’Art Nouveau investe tutta l’Europa, Italia compresa, dove il movimento artistico prende il nome di stile Liberty.
Galileo Chini è stato un artista in linea con lo spirito versatile dell’Art Nouveau e si è occupato di varie forme d’arte tra cui il restauro.
Viene scelto per creare delle decorazioni alla biennale di Venezia in più date, ma è nel 1924 che mette in mostra tutte le caratteristiche dello stile mutuato dal suo maestro ideale: Gustav Klimt.
La grande decorazione per la Biennale di Venezia del 1924 è suddivisa in pannelli, su supporto di tela e realizzata con tecnica mista.
Impossibile non riscontrare le somiglianze con il grande artista viennese: i soggetti sono delle figure femminili e lo stile decorativo con cui sono rappresentati frutti e fiori è così simile a quello di Klimt che lo spettatore rischia di confondersi.
Le dorature, tratto peculiare dell’arte klimtiana, servono a rendere l’omaggio lampante: lo stile di Chini, da sempre fortemente ispirato da quello del capostipite della secessione viennese, in questo punto della sua carriera, si diluisce del tutto per lasciare spazio a un tributo mozzafiato.
Vedi anche: Gustav Klimt:la donna in oro su tela.