PMS: ma hai il ciclo?
Spesso, molto spesso, troppo spesso capita che, in un momento di rabbia, di nervosismo, di comprensibile tensione dovuta ad uno screzio, ad un’offesa, ad un’incomprensione ci si senta dire da qualcuno, quasi sempre da un uomo, qualche volta anche da donne, “ma hai il ciclo?”.
Ecco io mi rivolgo a voi: voi semplici persone che amate scherzare, che siete soliti stemperare la rabbia con inoffensive burle, voi uomini di mondo dotati di un superiore senso dell’umorismo e di invidiabili capacità diplomatiche.
Mi rivolgo a voi e, con tenerezza mista a rancore, vi dico che vi odio.
Vi odio perché nulla scalfisce la vostra stoica sicurezza, nulla vi fa pensare che quella rabbia, quel risentimento che vi stanno consegnando abbia a che fare con una vostra colpa, con una vostra anche minima responsabilità. Vi odio perché il vostro superiore senso dell’umorismo vi fa essere impavidi, noncuranti dei pericoli in cui vi imbattete formulando questa semplice domanda: “ma hai il ciclo?”.
Dal momento che non la trovo una domanda sessista, ma semplicemente becera, stupida, e sinceramente volgare, di quella volgarità grassa e ignorante, voglio, dunque, con questo articolo, fare un regalo alla vostra bella comunità di brillanti umoristi: voglio spiegarvi in quale diabolica macchina da guerra vi state imbattendo quando affrontate una donna in PMS, ovvero in sindrome premestruale.
La PMS, che non è il Property Management System bensì la sindrome premestruale, è quella vasta e variegata gamma di sintomi che caratterizzano l’ultima fase del ciclo mestruale di una donna, ovvero quella luteale, e che compaiono quindi nei giorni immediatamente precedenti le mestruazioni.
1°-5° giorno: mestruazioni
5°-13° giorno: fase follicolare
14° giorno: ovulazione
15°- 28° giorno: fase luteale
Questi sintomi, lungi dall’essere una scusa dietro cui nascondere rabbia repressa o immotivati nervosismi, ancora più lungi dall’essere oggetto di stupida derisione, sono risposte fisiologiche del nostro corpo, che cerca di adattarsi più o meno dolorosamente al naturale processo della procreazione.
La fase luteale è quella cruciale ai fini di un’eventuale gravidanza: essa è preposta, infatti, alla formazione del corpo luteo, una ghiandola endocrina temporanea che ha la funzione di produrre progesterone e preparare la mucosa uterina all’impianto di un ovocita fecondato. Questa fase è anche la più complessa e richiede al corpo una quantità di modificazioni che la rendono responsabile della PMS.
I sintomi riconducibili alla PMS sono numerosissimi e disparati e interessano la sfera fisica quanto quella psicologica. Tra i sintomi che una donna può avvertire nei giorni precedenti alle mestruazioni i più comuni sono: tensione mammaria, depressione, ansia, cefalea, stanchezza, irritabilità e aggressività, gonfiore addominale, voglie alimentari.
Questi sintomi sono dovuti ad un serie di ragioni, fra le quali sicuramente ha un certo peso lo sbalzo ormonale. Quest’ultimo è dovuto alla diminuzione degli estrogeni e all’aumento del progesterone e non è difficile immaginare l’enorme impatto che può avere sull’umore. Curare dei sintomi che sono legati a fisiologici processi ormonali non è cosa facile, ma è comunque possibile alleviarli e rendere, quindi, più accettabile la vita in quei 4-5 giorni del mese.
Un aiuto contro la PMS è da ricercare sicuramente nella dieta: una dieta meglio bilanciata e possibilmente priva di caffeina e alcolici, povera di sale, zuccheri e cibi raffinati. Anche gli integratori di vitamina B6 sono utili per ridurre i sintomi della PMS. Lo sport, infine, ha un ruolo chiave nella lotta alla PMS poiché allevia lo stress e la tensione e ha effetti benefici sull’umore.
Magari questo articolo non sarà stato utile a chi convive 5 giorni al mese con la PMS, ma spero, con una speranza schietta e ottimista, che abbia provocato un po’ di imbarazzo in chi, con grande fiducia nei propri strumenti comici, chiede ogni volta: “ma hai il ciclo?”.
Valentina Siano
Vedi anche: Il lusso di avere le mestruazioni