Quale skincare scegliere? E perché proprio quella coreana?
La Corea del Sud da qualche anno sta spopolando in Occidente sotto ogni punto di vista: dal vestiario, alle abitudini culinarie, alla musica e persino nel mondo cinematografico con film e serie tv di alto livello.
Ma c’è una cosa che più di ogni altra è riuscita a diventare virale in occidente: la skincare coreana.
La Corea del Sud è sicuramente il paese che dà più importanza al fattore estetico tanto da avere, non a caso, il numero più elevato di persone che fanno ricorso alla chirurgia plastica.
La chirurgia plastica coreana è del tutto differente da come la intendiamo noi: botox, filler e operazioni agli occhi non sono nemmeno considerati come interventi, ma più semplicemente come un “prendersi cura di se stessi” e sono all’ordine del giorno, tanto per le celebrità quanto per la gente comune.
Per i sudcoreani la questione estetica è fondamentale e possiedono degli standard di bellezza davvero molto rigidi: viso piccolo (preferibilmente seguendo la cosiddetta “V Line”, cioè viso a V) , fronte arrotondata, doppia palpebra, finte gobbette sotto gli occhi, naso a punta e insomma, avrete già capito che più si fa e meglio è!
Nel caso in cui non si rientrasse perfettamente in questi canoni, i coreani non tarderanno nel farvi notare che siete non idonei agli standard e che sarebbe il caso di ricorrere a qualche modifica.
Quante volte guardando gli asiatici avrete pensato a come fosse perfetta la loro pelle o quanto sembrassero giovani anche da anziani!
Merito di questi risultati, oltre il ricorso quotidiano alla chirurgia, è quello dell’ormai celebre skincare coreana che viene eseguita rigorosamente da ogni buon sud coreano che si rispetti.
Il fatto che la skincare routine coreana sia diventata estremamente famosa, non è solamente una questione di tendenze, ma è anche realmente efficace.
In Occidente non abbiamo potuto fare a meno di notare questi risultati e chiederci quali segreti si celino dietro una skincare così miracolosa!
Non a caso, molti dei passaggi che già effettuiamo normalmente nella cura della nostra pelle, sono stati presi in prestito proprio da quella coreana, abitudini che fino a qualche tempo fa non conoscevamo.
Tanto per cominciare, i coreani non possono fare a meno di una “Doppia detersione”, che consiste nell’utilizzare un detergente oleoso prima per eliminare le tracce di smog dalla pelle e dopo un detergente schiumoso per eliminare le tracce di sporco.
Quest’abitudine è tipica dell’Asia orientale, in quanto le grandi città sono piene di polveri sottili e inquinamento e una sola detersione non basterebbe per togliere via tutti questi residui.
A questi detergenti seguiranno immancabilmente tonico (preferibilmente con ingredienti vegetali), peeling o meglio conosciuto come “esfoliante”, ed essenza, ovvero una fusione fra tonico e siero.
È importante inoltre utilizzare prodotti estremamente leggeri e facilmente sovrapponibili in modo tale da non ostruire i pori.
Parte immancabile di una buona beauty routine coreana è sicuramente non farsi mancare mai delle maschere, che siano in crema o in tessuto non fa la differenza, l’importante è utilizzarle almeno due volte a settimana.
Ma arriviamo adesso alla vera protagonista di questa skincare, la regina della beauty routine coreana: l’ immancabile protezione solare.
Dovete sapere che la pelle degli asiatici non è mai, in alcun modo possibile, in contatto con il sole. L’utilizzo costante della protezione solare infatti, tiene a debita distanza rughe e imperfezioni di qualunque tipo causate dall’esposizione ai raggi solari e dona un costante pallore inalterato al loro incarnato.
La domanda però sorge spontanea: e in estate cosa succede?
Non preoccupatevi, i coreani hanno già adottato delle pratiche e non proprio comode soluzioni per sfuggire ai raggi solari: coprirsi del tutto indossando maniche lunghe e all’occorrenza anche maglioncini, dotarsi di cappelli a tesa larga o più comunemente, portare sempre con sé ombrelli parasole.
Amanti della tintarella estiva, gli occidentali fanno sicuramente fatica ad adattarsi a questa pratica ma, anche se non seguita rigorosamente, sarebbe bene iniziare a proteggersi con più attenzione dal sole che spesso potrebbe avere conseguenze dannose sulla nostra pelle.
Il numero di fasi della skincare coreana non è fisso e potrebbe variare tanto per eccesso quanto per difetto, tutto dipende dalla tipologia di pelle o dal tipo di risultato che si desidera ottenere.
Ma qualunque sia il numero esatto di step da seguire, non c’è dubbio ormai che la beauty routine coreana dia dei risultati impeccabili oltre che preservare la pelle dall’invecchiamento e dare l’impressione di un eterna gioventù (mica male!).
Anche questa volta i coreani ci hanno azzeccato!
Annarita Guglielmo
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