La fiera delle illusioni – Nightmare Alley: fino a dove è onesto che si spingano le bugie?
L’ultimo film di Del Toro ci porta al circo e ci pone di fronte a un quesito:
Cosa succede quando oltrepassiamo il confine tra l’illusione e la truffa?
Il senso del nuovo film di Guillermo Del Toro si può sintetizzare in un aforisma di Bob Dylan: “Per vivere al di fuori della legge bisogna essere onesti”.
Per trasmetterci questa convinzione, il regista del pluripremiato La forma dell’acqua, ci fa sbirciare nella vita di Stanton e fare un giro al Luna Park insieme a lui.
Stanton cerca lavoro in un America d’altri tempi in cui è possibile lasciarsi un passato scomodo alle spalle.
Resta folgorato dalla bellezza di Molly, una giovane circense che si mantiene esibendosi in un numero che la vede sottoposta a terribili scariche elettriche.
Decide di unirsi al circo come aiutante di Clem, che a differenza degli altri artisti del circo, non si esibisce personalmente ma usa un inquietante fenomeno da baraccone chiamato Uomo Bestia.
L’impressionante individuo si nutre di galline vive e si dimena come una belva all’interno di una gabbia.
Girovagando nel tempo libero, il protagonista conosce Zeena, l’affascinante cartomante e compagna del mago Pete e diventa allievo di quest’ultimo.
Zeena è un’astuta illusionista ma ha un suo codice morale e questo sembra metterla in contatto con la vera essenza della magia che si esprime attraverso le sue carte.
I suoi tarocchi anticipano gli eventi realmente e il suo rapporto con Pete, pur non essendo esente da peccati, è un affetto sincero.
Per salvare uno spettacolo che sta fallendo a causa dei problemi di alcolismo di Pete, Zeena finge di vedere un fantasma, coinvolgendo una ragazza del pubblico che ha subito un lutto.
Quando la speranzosa illusa si presenta alla porta di Zeena per approfondire l’argomento, la cartomante la rivela la verità.
Zeena e Pete sanno leggere le persone a un primo sguardo. Usano questa capacità per i loro spettacoli ma hanno scelto di non praticare lo spiritismo che trae linfa dalla fede di persone disperate.
Stanton è affascinato dal carisma della coppia; si rende conto di possedere delle capacità d’intuizione pari a quelle del suo mentore e decide di fare carriera come mentalista.
Al contempo scopre che gli uomini bestia non sono altro che alcolisti disperati a cui Clem ha proposto un’occupazione temporanea e ridotto in schiavitù approfittando della loro dipendenza.
Pur turbato dalla notizia, Stanton continua a svolgere il suo lavoro fin quando non conquista la fiducia di Molly ed apprende molti dei trucchi del mago Pete, che muore improvvisamente.
A questo punto, il film si spacca a metà.
Inizia una nuova fase della vita di Stanton che riceve in regalo da Zeena il taccuino dei segreti di Pete. Può finalmente cambiare vita, mettendosi in proprio con Molly.
La loro carriera va a gonfie vele. Gli spettacoli di magia della coppia hanno grande successo, spinti dalle ambizioni di lui, fin quando non si imbattono nella conturbante psicologa Lilith Ritter, interpretata dalla chirurgicamente perfetta Cate Blanchett.
La donna ha scoperto il trucco degli spettacoli di Stanton, ma quando cerca di metterlo in ridicolo di fronte a tutti, i ruoli si invertono.
Stanton è un vero mago nel comprendere le persone e intuendo nella donna un disperato bisogno di esprimere potere per celare delle insicurezze ben nascoste, la umilia di fronte al pubblico.
Pagherà a caro prezzo questo gesto azzardato, perché la psicologa gli costruirà attorno una tela che lo porterà alla rovina e farà riemergere segreti mostruosi del passato dell’uomo, sfruttando la sua ambizione e la sua avidità.
Il mago finirà col rovinarsi e diventerà a sua volta un uomo bestia del circo, proprio come quelli di cui non ha avuto compassione. Scegliendo di continuare a lavorare per Clem, ha anteposto alla pietà i propri obiettivi.
La sua fortuna inizia a creparsi quando il limite dell’onestà è stato oltrepassato e gli innocenti inganni di un illusionista si sono trasformati in atti di narcisismo.
L’intera parabola ha un evidente significato morale che non si riduce al monito “non fare del male che ti torna indietro”, se così fosse lo stesso Clem o la vendicativa Lilith farebbero una brutta fine.
Gli eventi della vita vera non sempre rispondono a regole morali e questo film, tratto da un libro di William Lindsay Gresham, usa come grande metafora della realtà il circo.
È un luogo caotico, affascinante e misterioso in cui a volte i furbi riescono a farla franca e a volte no. Spesso in base a quanto riescono a stare in pace con sé stessi e con gli altri.
Perché frequentemente, quando si scappa da qualcosa di irrisolto, si finisce in una ruota panoramica che sale in alto ma poi torna in basso, lasciando spazio ai mostri del passato che non si ha avuto il coraggio di affrontare o semplicemente di aiutare facendoli salire a bordo.
Sara Picardi