Vedi Kagoshima e poi muori
Se Goethe avesse visto la città giapponese, gemella per molti aspetti della nostra bella Napoli, avrebbe rivolto anche a lei la celebre frase che ne omaggia le meraviglie naturali e artificiali?
Chi può dirlo.
Vero è che il golfo di Kagoshima, situato nella parte sud-ovest dell’isola di Kyūshū, assomiglia moltissimo a quello della metropoli partenopea, tanto che dal 3 maggio del 1960 le due città hanno stretto un gemellaggio che continua ancora oggi.
La presenza di un vulcano attivo che affaccia sulla baia di Kinko e il clima mite e soleggiato hanno portato la città di Kagoshima a esser soprannominata “la Napoli del Giappone”. Il gemellaggio istituito tra i due centri ha dato il via a una serie di scambi culturali e gesti di amicizia che si rinnovano ogni anno.
Nel noto quartiere napoletano Vomero, situato in collina, c’è infatti la nota Via Kagoshima, che si snoda tra negozi, edifici e piccoli scorci sul mare, mentre nel Centro Direzionale si trova il Largo Kagoshima, che delimita l’area tra gli edifici C1 e B5.
Per ricambiare, la città giapponese possiede una Napori dōri, un viale alberato a tre corsie per ogni senso di marcia collocato vicino alla nuova stazione di Kagoshima-Chūō, nonché una linea di tram chiamata proprio come la nostra metropoli.
I rapporti con la gemella giapponese vengono tenuti vivi anche grazie all’amministrazione comunale di Kagoshima che ogni anno finanzia il viaggio di 10 cittadini giapponesi per permettere loro di visitare Napoli e agevolare lo scambio culturale. Non è meraviglioso?
Non resta che fare le valigie e andare a conoscere la nostra sorella dell’Estremo Oriente!
Claudia Moschetti
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