Bullismo è sempre
I bulli non se ne vanno quando ti allontani dal patio della scuola, si ripresentano e ti colpiscono anche in età adulta.
Diciamo così tante bugie ai bambini; non devono preoccuparsi, non devono avere paura, non devono credere nei mostri.
Ma perché non gli diciamo la verità?
I mostri esistono, solo che, non sono sotto al letto.
Al lavoro, nel quartiere, e tra i tuoi amici, può esserci qualcuno che usa la prepotenza per sottomettere gli altri attraverso una serie di comportamenti aggressivi e ripetitivi nei confronti di quel qualcun altro apparentemente incapace di difendersi.
Nessun bambino dovrebbe subire prepotenze a scuola e nessun bambino dovrebbe diventare un adulto insicuro e problematico a causa di quelle prepotenze subite nella stessa. Conseguenze che forse si porterà dietro per tutto il resto della vita.
La vittima è il soggetto che subisce queste condotte, ha difficoltà a esprimere le proprie emozioni e pensieri, non ha molta o alcuna fiducia in sé e nelle proprie competenze, mostra un atteggiamento remissivo e passivo, e non ha la forza di reagire a questi episodi. Non nasce nelle scuole, non è circoscritto nelle classi e riguarda proprio tutti, non solo i nostri figli.
Queste persone non devono vincere; il bullismo tra adulti può e deve essere combattuto. I bulli adulti sono più cattivi e consapevoli delle conseguenze che il proprio comportamento può avere sugli altri e per questo più pericolosi dei ragazzini. Si possono trovare ovunque: in ufficio, all’università, nel giardinetto dove si portano a giocare i propri figli, e il più delle volte, si tratta di adulti che già da piccoli erano inclini a quella violenza fisica e verbale, a quell’istinto alla prevaricazione che è un tratto distintivo del bullismo ad ogni età.
Parliamo di un’autentica emergenza sociale; i bulli più crescono più diventano pericolosi e le vittime perdono, con gli anni, le sicurezze date dalla famiglia e dalle mura di casa, trovandosi da soli ad affrontare prepotenze incessanti. Il fenomeno non distingue tra età, sesso e colore, ma può coinvolgere chiunque e ovunque; in primo luogo, università, uffici, e quartieri: qui vanno in scena piccole violenze fisiche e verbali quotidiane, senza fine. Perché i bulli non danno tregua.
Le conseguenze psicologiche del bullismo sulla vittima “da grande” possono essere molto serie e possono manifestarsi fino in età adulta inoltrata.
A volte le ripercussioni si possono protrarre lungo tutto l’arco della vita.
Molte funzioni possono essere compromesse: la stabilità psichica, il carattere, la personalità, i rapporti affettivi, i rapporti relazionali. Le vittime possono mostrare scarsa autostima, ansia, insicurezza. Sono maggiormente esposte a rischio depressione e fallimenti lavorativi e sentimentali. Possono avere attacchi di panico. E alle volte, i fallimenti nella vita, associati ad una già fragile personalità ed ai traumi subiti, possono favorire istinti suicidi.
Dobbiamo tenere conto del futuro, del fatto che quello che sta accadendo in quel momento potrà ripercuotersi severamente sul futuro di molti: vittima, bullo e anche altri protagonisti. Nessuno può ritenersi sollevato da responsabilità, nessuno può giustificare la propria negligenza di fronte al problema e soprattutto alla mancata difesa della vittima.
Nessun bullo può essere giustificato, nessuna vittima può essere colpevolizzata.
Siamo talmente abituati agli incubi che abbiamo quasi dimenticato com’è sognare, com’è sognare un futuro in cui non siamo più da soli, un futuro in cui fidarci di nuovo di qualcuno, un futuro in cui i mostri non esistono.
Francesca Scotto di Carlo
Vedi anche: Bella così: insieme a Chadia Rodriguez contro body shaming e bullismo