Da schiavo a Queen of Drag – William D. Swann, la prima drag queen della storia
Se dovessimo pensare alla prima drag queen della storia ci risulterebbe decisamente difficile pensare che abbia vissuto nell’Ottocento e che si sia trattato di uno schiavo afroamericano.
Eppure, è proprio così. William Dorsey Swann, da tutti conosciuto come The Queen, è stata la prima drag queen della storia.
William D. Swann fu un attivista americano che impegnò tutta la sua vita nella lotta per la tutela dei diritti degli omosessuali.
Ma la sua storia è assolutamente singolare.
Nato alla fine degli anni ’50 dell’Ottocento circa, era il quinto di tredici figli e nacque e visse in schiavitù in una piantagione del Maryland.
Fu con la fine della Guerra Civile americana che i suoi genitori furono in grado di acquistare una fattoria e liberarsi finalmente dalla loro terribile condizione di schiavitù.
Tra gli anni ’80 e ’90 dell’800, Swann cominciò ad organizzare una serie di balli a Washington D.C., autoproclamandosi queen of drag.
Fu grazie a questi incontri – altamente segreti, ovviamente – che Swann cominciò ad essere chiamato da tutti The Queen.
Ma chi partecipava a queste feste segrete?
La maggior parte dei partecipanti era formata da uomini che in precedenza erano stati schiavi e che, in quegli incontri, trovavano modo e occasione di esprimere la loro vera natura, vestendosi con abiti femminili sgargianti senza sentirsi giudicati o discriminati.
Inutile dire che, proprio per questa sua natura “sovversiva” – dobbiamo per forza definirla così, purtroppo –, Swann fu arrestato diverse volte.
L’arresto più famoso fu quello del 12 aprile 1888, che fu il primo caso documentato di arresto per “female impersonation”.
A questo punto, il dato sensazionale e fondamentale non sta più solamente nel fatto che Swann fosse la prima drag queen della storia, ma anche che fosse il primo americano in assoluto ad aver preso provvedimenti legali pur di difendere la comunità LGBTQ (termine che, ovviamente, a quell’epoca non esisteva).
Questo evento, col quale Swann ha segnato i primi passi della storia della queer community, è stato persino documentato in uno dei numerosi fascicoli federali sul “caso Swann”.
In questo fascicolo si attesta, infatti, il primo caso in cui «an American [took] specific legal and political steps to defend the queer community’s right to gather without the threat of criminalization, suppression, or police violence» (ovvero, il primo caso in cui un americano ha intrapreso una via legale e politica per difendere il diritto della comunità queer di radunarsi senza la minaccia di atti di criminalità, soppressione o violenza da parte della polizia).
Successivamente, nel 1896, Swann fu accusato ingiustamente e condannato a dieci mesi di carcere con l’accusa di “keeping a disorderly house”. In parole povere? Era accusato di gestire un bordello.
Come nei precedenti arresti di Swann, anche qui gli amici lanciarono una petizione per un suo rilascio in segno di supporto.
Questa petizione, tuttavia, non fu vista di buon’occhio dal procuratore, che affermò:
«This petition is wholly without merit. […] the prisoner was in fact convicted of the most horrible and disgusting offences known to the law; an offence so disgusting that it is unnamed. […] his evil example in the community must have been most corrupting» (traducendo: “questa petizione è assolutamente infondata. […] il prigioniero, di fatti, è stato accusato della più orribile e disgustosa offesa che la legge conosca; un’offesa così disgustosa che non ha nome. […] il suo esempio perverso nella comunità dev’essere stato il più corruttore”).
Non ci vuole molto a capire cosa sia questa “orribile e disgustosa offesa” e a cosa si riferisca il procuratore quando parla di “esempio perverso”. Nell’Ottocento, infatti, la questione dei diritti della comunità LGBTQI+ non si poggiava ancora su solide basi che permettessero una maggiore comprensione e tutela delle dinamiche legate a tale comunità.
Dunque, non ci stupisce nemmeno il modo in cui, nel 1893, lo psichiatra Charles Hamilton Hughes abbia descritto il gruppo di Swann, definendolo un’«organizzazione di erotopati colorati» e «banda lasciva di pervertiti sessuali».
Ad un certo punto, Swann smise di organizzare e di partecipare ad eventi drag e la sua attività fu proseguita dal fratello, che si occupava anche di ideare costumi per la comunità drag.
Alla fine, Swann morì nel 1925 e dopo la sua morte la sua casa venne rasa al suolo.
Anna Illiano
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