La biblioteca umana: prendo in prestito quello disoccupato
Sfidare gli stereotipi, allontanare i pregiudizi e favorire il dialogo.
Quante volte sarà capitato di giudicare un libro dalla copertina?
A confermare la teoria che un libro non si giudica dalla copertina ci pensa la Human Library di Copenaghen in Danimarca, ovvero un luogo in cui le persone si trasformano in libri.
Il progetto nasce nel 2000 dall’idea di due fratelli, Ronni e Dany Abergel, secondo cui ogni lettore sceglie un libro vivente in base ai titoli che rispecchiano la sua storia. C’è per esempio “il ragazzo gay”, “il senzatetto”, “il nudista”, “la donna islamica”, brevi frasi che hanno lo scopo di incuriosire suscitando diverse reazioni.
Questi libri umani sono vere e proprie persone che si offrono volontarie per rappresentare un gruppo della comunità e, in base alle proprie esperienze personali, scelgono di raccontare la propria storia o di rispondere alle domande dei lettori per aiutarli a mettere in discussione ciò che viene detto su un determinato argomento.
Chiunque può diventare un libro umano e mettere gratuitamente a disposizione la propria storia e il proprio tempo. Sul sito è presente un modulo che può essere compilato da tutti coloro che vogliano prendere parte al progetto.
Una volta inviata ed elaborata la domanda, la persona verrà contattata e valutata. Solo una volta concluso l’intero iter, la persona sarà pubblicata come libro vivente ed entrare a far parte del database della libreria.
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