Oggi sono fuori luogo
Spesso ci si sente fuori luogo e a disagio ed è proprio in quei momenti che si vorrebbe sprofondare nel sottosuolo.
Così si trova rifugio in un angolino sperando di passare inosservati e recitando interiormente la formula magica che ci teletrasporterà in un luogo sicuro e confortevole.
Ma la magia purtroppo non funziona e quindi se il disagio è smisurato, è necessario essere sinceri: si ritorna a casa.
Nessuno può impedirlo se non noi stessi.
Trovarsi in una situazione sgradevole può essere insostenibile. Ma spesso la persona “costretta” in tale stato, cerca in tutti i modi di non demordere: stringe i denti e sopporta con la speranza che sia il più rapido e indolore possibile. Ma perché resistere ad una condizione che provoca dolore e che per questo, può essere evitata?
Sono del parere che se in un contesto ci si trova in imbarazzo, allora è bene che la persona coinvolta possa tranquillamente decidere di andarsene. Nessuno lo vieta. É certo che questo potrebbe offendere qualcuno ma sono convinta che basti spiegare il motivo di quel gesto in un secondo momento.
Quando si prova imbarazzo, si ha la sensazione che tutti i proiettori siano scaraventati su di noi come se ad osservarci ci fossero mille occhi giudicatori. Una sensazione davvero orribile.
La percezione che abbiamo di un luogo tanto lontano e diverso da noi, ci convince di essere sotto una lente di ingrandimento dove ognuno può scrutare nel nostro profondo scoprendo cose che non dovrebbe.
É proprio da questo che nasce l’insicurezza.
Bisogna accettare di andare in un posto solo se ci reca piacere e gioia starci. In caso contrario ognuno può reagire in svariati modi: isolandosi, resistendo, o addirittura fingendo di sentirsi a proprio agio.
E poi chi preferisce girare i tacchi e tornare indietro.
Illustrazione e didascalia di Enza Galiano
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