Aprile, il mese della dea Flora
Se conoscete il capolavoro di Botticelli, la Primavera, vi sarà senz’altro familiare la figura di Flora, dea romana e italica della fioritura di tutte le piante indispensabili alla vita come quelle da frutto e i cereali.
Se come me vi piace spulciare e ascoltare le conferenze di filosofi come Galimberti, saprete che le divinità che i romani avevano ereditato dai greci, incarnavano i vari elementi presenti in natura: il potere, la guerra, l’amore. Flora incarnava la primavera, il ritorno, dopo il gelido inverno, della vita, delle piante e dei frutti ad essa indispensabili.
A Flora erano dedicati i Floralia, festività che si svolgevano dal 28 aprile al 3 maggio e nel corso dei quali abbondavano i divertimenti e le esibizioni di mimae. Le mime appunto, attrici specializzate nell’arte del mimo, le quali si esibivano nella nudatio mimarum, una forma di spettacolo analoga al moderno spogliarello.
Le attrici sopracitate non godevano di alcuna forma di tutela ed erano esposte ad ogni forma di molestia o di violenza se non erano protette da un uomo facoltoso.
Alessandro Mastroserio
Vedi anche: Le origini della boutonniere